Una lettrice un po' scandalizzata, ci ha segnalato lo scritto di un Parroco del Patriarcato. Merita: l'abbiamo gustato in versione PDF tra uno dei foglietti parrocchiali messi on line. Tra le varie cose (parolacce e legna da spaccare) spiccava il seguente articoletto riguardante la Liturgia "pre-conciliare".
Un inutile vociareIn questi giorni TV e giornali non hanno risparmiato spazio e parole per commentare il “motu proprio” del Papa sulla Messa in latino. Come sempre i giornalisti si buttano a pesce sugli argomenti che ritengono più curiosi o più stuzzicanti, nulla importandogli della sostanza delle cose. Sull’argomento ho già detto qualcosa qualche giorno fa. Ci ritorno per dire che il provvedimento del Papa non avrà nessun seguito sul piano pratico, a nessuno interessando una celebrazione in una lingua sconosciuta e con un cerimoniale che sa di museo. Sono anche persuaso che il 99,9 per cento dei preti si rifiuterà di tornare all’ introibo ad altare Dei per il semplice fatto che chiunque abbia a cuore il bene delle anime e sia illuminato da un minimo di senso pastorale sa quale battaglia occorra combattere perché il 10 / 20 per cento della popolazione partecipi con qualche regolarità alla S. Messa della Domenica. Questa percentuale franerebbe a cifre da prefisso telefonico (04 –03 – 02 …) se si passasse ad un rito lontano, incomprensibile, avulso dalla vita e dai sentimenti di coloro che entrano in chiesa. Chi vuole il silenzio per la sua preghiera lo ha per tutta la settimana. Non ha bisogno dei 40 minuti di Messa per gustarlo. E chi ha della liturgia un’idea del tutto individualistica, quasi che essa riguardi solo il singolo e Dio, si rilegga il Vangelo, soprattutto i brani che parlano dell’Ultima Cena e i passi delle lettere Paoline che la riguardano. Chi ha nostalgia dell’altare rivolto verso la parete si chieda come la Chiesa abbia celebrato la Cena del Signore nei tre secoli di persecuzione, quando non c’erano chiese. Chi vorrebbe i paramenti tridentini ricordi che Gesù non ha voluto né abiti, né riti e neanche luoghi “particolari”. “In Spirito e Verità”: questa è stata la sua consegna per la preghiera. Se il Papa voleva con questo provvedimento chiarire che la Messa precedente era una Messa legittima e se intendeva così facilitare il ritorno degli “eretici e scismatici” Lefebvriani, sono d’accordo con lui. Se, come non credo, intendesse che nella chiesa latina ci debbano essere due liturgie parallele, non sarei più d’accordo. E siccome non si tratta di dogma, mi terrei la mia opinione con tutta tranquillità.
Infine: se qualcuno a Chirignago spera in una messa in latino con il messale di Pio V°, finché io sarò parroco, se la scordi. Avevo 12 anni quando iniziò il Concilio Ecumenico Vaticano Secondo. A quella scuola sono cresciuto. Lo ritengo un dono inimmaginabile dello Spirito Santo che
ci ha attrezzati per affrontare le procelle attuali. Non sono una banderuola che si muove con il cambiar dei venti, siano essi anche papali.
Perciò…. d.R.T.
Per il "bene delle anime" è meglio evitare il Messale del 1962 secondo il nostro parroco, che in Liturgia sembra dotato di una vasta dose di fantasia:
Adorazione dei ragazzi di 2^ media
La lezione di Martedì scorso è stata molto speciale. E' cominciata diversamente dalle altre: siamo andati tutti in Chiesa, il parroco don R. ci ha fatto le solite raccomandazioni e poi ha aperto la porticina dorata posta sull'altare e ci ha dato il Corpo di Cristo. In silenzio ci siamo diretti verso l'aula dove c'era preparato il tavolo con una tovaglia bianca, un vangelo e una candela. Abbiamo posto il Corpo di Cristo sul vengelo e abbiamo acceso la candela. Siamo stati per tutta la lezione con Gesù in mezzo a noi. Eravamo lì, con Lui, a leggere e pregare. Alla fine abbiamo riportato il Pane Consacrato in chiesa. A me è piaciuta molto questa lezione perchè ero in stretto contatto con Dio e questa volta non mi sono annoiato ma ho collaborato e ho pregato insieme a Lui.
Che sia vecchio il gusto Liturgico del Papa o la mentalità di certi preti? Che atroci dilemmi!
immagine da Flickr
12 commenti:
Quanto schifo. Quanta ignoranza. Quanta compassione per i fedeli, che crescono nella convinzione che i sacrilegi del suo parroco siano "cose belle".
Ma cosa aspetta la diocesi a parlare? Perché i Lefevbriani, quando peccano contro il Magistero, sono sospesi a divinis e i parroci cattolici, quando peccano contro Dio e Nostro Signore Gesù Cristo, nonché offendendo il Magistero ("il provvedimento del Papa non avrà nessun seguito sul piano pratico") possono continuare a fare quello che fanno, anzi, sembra siano incoraggiati?
Un po' scorbutico, ma con qualche ragione. Nel 2011 non c'è bisogno di incensi e riti tarlati.
Nel 2011, piuttosto, non c'è bisogno di commenti come questo immediatamente sopra.
I rettori di seminario e i padri spirituali che hanno "confezionato" preti di questa pasta ora sono quasi tutti vescovi e arcivescovi. E la bolla di nomina di costoro di chi porta la firma !? Mia o del Papa ? Chi è causa del suo mal ...
Scriverò oggi stesso a Beniamino Pizziol e anche al Patriarca.
Ah dimenticavo: perché non si da il nome del pagliaccio in questione? Paura di ritorsione? Siate seri per favore.
D'altra parte forse chi scrive per lontananza geografica non conosce il malfidato parroco, ma da noi ancora oggi, ricordando il pericolo scampato, si dice "se te capita un don Roberto...!"
Parlo ovviamente di Roberto Trevisiol, che per ignavia, non si sa se della lettrice scandalizzata o dell'amico che ha scritto l'articolo, non è stato citato.
Chiedete, chiedete pure a quelli dell'ultimo lembo di Patriarcato se non ricordano quel salame...
Le offese su Sacris Solemniis non sono ben accette, soprattutto se rivolte ad un consacrato.
All'anonimo delle 9:16: poco serio sarà chi scrive commenti senza aver letto bene il post. Sono presenti ben due link che si aprono sul bollettino della parrocchia curata dal nostro curato intransignente.
L'offesa sarebbe salame? Suvvia.
Non facciamo per favore i farisei. Pane al pane, vino al vino. Sono ben altre le offese dello scritto di Trevisiol, che si permette di dare praticamente del cretino e dell'incompetente al Pontefice, come se fosse lui e lui soltanto il depositario della verità e il vero interprete del concilio.
Ma fatemi il piacere...
Gran liturgista questo curato...un gran ignorante. Sono sconvolto anche dal secondo articolo.
Invece, a differenza di altri, ritengo corretto l'aver riportato abbreviato il nome del rev. curato...poteva anche essere il volere della lettrice scandalizzata.
Grazie.
Ed allora di chi è la colpa? Dei PAPI del POST-CONCILIO? Dei Vescovi Ordinari? Dei Sacerdoti oppure anche di noi Fedeli che ci andava bene così? Direi piuttosto che ora è inutile chiudere la stalla, poiché i buoi sono scappati. Vedi i Seminari vuoti, vedi la percentuale dei fedeli che partecipano regolarmente la chiesa per le funzioni. Ai Quaresimali ci sono sempre quelle persone, così pure alle Messe, così pure gli ultimi nostalgici delle Quarant'Ore, basta digiuni e astinenza della carne. Quì bisogna rifare un Concilio e subito se si vuole salvare qualcosa. Dimenticavo sono rimaste le Processioni perché queste devono restare per la Festa ed anche perché crea commercio, ma per me molte processioni non hanno nulla di Sacro, anzi direi più di Profano. Cotanta Idolatria mi mette tanta tristezza.
http://sacrissolemniis.blogspot.com/2010/10/la-gioventu-e-la-messa-in-latino-una.html
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