16 ottobre 1978: il Maestro delle Cerimonie Liturgiche Mons. Virgilio Noè accanto al neoeletto Giovanni Paolo II. |
È deceduto questa mattina a Roma il cardinale Virgilio Noè, arciprete emerito della Basilica Vaticana, vicario generale emerito del Papa per la Città del Vaticano, presidente emerito della Fabbrica di San Pietro. Nato a Zelata di Bereguardo, nella diocesi di Pavia, il 30 marzo 1922, è stato ordinato sacerdote il primo ottobre 1944. Ha iniziato il ministero sacerdotale nella parrocchia del SS. Salvatore, in periferia di Pavia, creando un movimento giovanile, incentrato specialmente sulla partecipazione alla liturgia. Nel 1948 è stato inviato a Roma dal vescovo diocesano, mons. Carlo Allorio, e frequenta l'Università Gregoriana, dove, nel 1952, consegue la laurea in Storia Ecclesiastica, discutendo una tesi su "La politica religiosa dei re longobardi". Nel 1964 è chiamato a Roma come Segretario del Centro di Azione Liturgica (CAL), che proprio quell'anno viene assunto dalla Conferenza Episcopale Italiana come suo "Institutum Liturgicum Pastorale". Nel gennaio 1970 viene nominato Maestro delle Cerimonie Pontificie. Già dal maggio 1968, in veste di Segretario, aveva fatto parte del Comitato per la revisione delle Cerimonie Pontificie. Il 14 luglio 1975, con l’istituzione della nuova Congregazione per i Sacramenti e il Culto Divino, viene confermato come Sottosegretario nella Sezione Culto Divino del nuovo dicastero. Il 21 ottobre 1977, allo scopo di dare maggiore impulso all'attività del settore della Liturgia, è nominato Segretario aggiunto per la predetta Sezione del Culto Divino. Il 30 gennaio 1982 viene elevato alla dignità arcivescovile, come segretario della Congregazione per i Sacramenti e il Culto Divino - Sezione Culto Divino. Nel maggio 1989 viene nominato coadiutore del cardinale arciprete della Patriarcale Basilica Vaticana, Delegato della Fabbrica di San Pietro e Presidente della Commissione Permanente per la tutela dei Monumenti storici ed artistici della Santa Sede. Dal 12 settembre 1993 al 1996 è stato anche Presidente della Commissione Cardinalizia per i Pontifici Santuari di Pompei, Loreto e Bari. E’ stato creato cardinale da Giovanni Paolo II nel Concistoro del 28 giugno del 1991. Ora il Collegio Cardinalizio è formato da 195 porporati di cui 114 elettori e 81 ultraottantenni. I cardinali italiani sono ora 45 di cui 23 elettori e 22 ultraottantenni. (A.L.)
testo da Radio Vaticana, immagini da Corbis, g.immage
20 commenti:
Ai primi due, se non sapete cosa scrivere, tacete che è meglio. I " si diceva" è meglio lasciarli nel cassetto, pensate invece ai vostri peccati che è meglio, nessuno è perfetto, poiché l'Unico Perfetto è DIO, anzi Perfettissimo, come ce lo insegnavano nel Catechismo di S. PIO X. Allez cordialmente.
Dopo aver eliminato certi inutilissimi commenti, ricordiamo nella preghiera questa grande figura che ha fatto del suo servizio alla chiesa l'espressione della sua vita, servendo la liturgia e ben tre papi.
"Grazie a Dio, abbiamo Papa Benedetto XVI: la sua Messa e il suo stile liturgico sono un esempio di correttezza e dignità"
Cardinal Noè
Stimata redazione, io non mi esporrei al punto di definire quella di Virgilio Noè una "grande figura" e per quanto riguarda il servizio alla Chiesa e al Papa, moltissimi hanno dedicato a questo compito la loro vita senza trarne alcun pubblico elogio (e Dio li ricompenserà). Virgilio Noè fu persona controversa e discutibile sul piano personale - e i "si dice" che la Redazione ha abraso non sono certo i "difetti" a cui mi riferisco - temuto da molti, e amato da nessuno che io conosca. Piuttosto il contrario, il suo modo di fare, in cui la prepotenza curiale si espresse al massimo grado, gli attirò esecrazione universale tanto da farlo paragonare ad un novello Card. Canali. Solo un episodio: come trattò il predecessore Card. Sabbatani per "deporlo" prima della scadenza naturale e rimpiazzarlo in fretta ... questo, e lo sdegnato discorso di addio di Sabbatani, ancora se lo ricordano in Vaticano, e con sommo biasimo. Volle essere uomo di potere nel senso più deplorevole del termine, imponendo i suoi protetti (vedi Lanzani) con insistenza priva di misura e di decoro. Quanti segretari lo abbandonarono snervati dalle sue puntigliose manie quotidiane, quante persone fece soffrire il Basilica e nel Capitolo, quanti fece allontanare 'che non gli garbavano ! La stimata redazione farebbe bene a ritirare il ricordo di quest'uomo dalla memoria così controversa.
Le tue sono considerazioni personali che certamente non vanno ad intaccare il servizio che il Card. Noè fece a Santa Madre Chiesa soprattutto durante il difficile periodo della Riforma Liturgica.
Le mie non sono considerazioni personali ma dati di fatto, storicamente accertati e condivisi con chi la storia la fece e la visse e non si limita a commentarla sui blog. Noè fece un servizio come chiunque altro, traendone beneficio personale, onore, soddisfazione e, perchè no, anche qualche soldino. Non fu un santo, non fu un eroe e, se giova ricordarlo, fu colui che mise in essere la nuova liturgia in pieno spirito bugniniano, lui che a Bugnini doveva tutto e che per ricompensa contribuì non poco a far fuori caldeggiando se non imponendo la sua nomina a Teheran. Le considerazioni della Redazione, nella loro genericità, inducono a pensare che, come per ogni defunto, anche per questo si debba dir altro che bene, seguendo un tipico malcostume italiota. Se vogliamo prenderci in giro a parole, allora il gioco è questo e viva Noè ... se no, diciamo pane al pane e vino al vino. Sapete cos'è !? E' che molti "giovani" hanno una visione gossipara della Storia, non hanno vissuto quei tempi difficili e non hanno informazioni di prima mano. Così è facile digerire tutto, giustificare tutto, pensare che tutto sia bello e buono e che i protagonisti di quella Storia si meritino una standing ovation solo perchè erano li presenti e pertanto sono entrati nel mito collettivo di quei tempi remoti ...
... ah, bene, adesso si cancellano anche i messaggi senza lasciare traccia ... bene, se la Redazione (non più stimata) ha argomenti, con quelli risponda, altrimenti non si scandalizzi con ipocrita irenismo se qualcuno viene a dire cose incontrovertibili ... forse a qualcuno sarebbe interessato sapere cosa scrivevo nel post abraso, o erano bocconi troppo amari e distruttivi per la "grande figura" che ora si vuole canonizzare !?
Il Suo post è ancora intatto caro anonimo, non meniamo il can per l'aia.
La Redazione (non stimata) non è certo in linea con lo stile Liturgico del Cardinale trapassato, ma per questo non si tappa occhi e orecchie: Virgilio Noè è stato un protagonista della Riforma Liturgica e ha vissuto dedicandosi ad essa. Questo basta a motivarne il ricordo.
Il mio post di ieri sera, non stimata Redazione, che faceva seguito al post redazionale delle 23.37 è stato totalmente abraso. Questo per vostra e generale informazione!
Caro Anonimo, mi confronterò con qualche collega, ma per quello che mi risulta, non sono stati cancellati commenti. Controllerò al più presto nel sistema automatico di moderazione.
Post ripristinato. La moderazione automatica (controllo spam) ha censurato in modo automatico il commento. Ci scusiamo per l'inconveniente...
La visione "gossippara" della storia e allo stile italiota che persegue questa Redazione non è forse un atteggiamento di caritatevole rispetto verso un consacrato, un defunto, un servitore di ben 3 papi, un protagonista della Riforma Liturgica?
No, talvolta prudenza e fin carità suggeriscono che si stenda un pietoso velo su persone e avvenimenti e se di qualcuno non si può proprio tessere elogi allora si percorra la strada maestra del silenzio e dell'oblio. Mi sembra che da come i commenti hanno avuto inizio e dal loro intuibilissimo contenuto, si doveva avvertire un certo disagio sulla Persona e quindi ritirare l'intero post. Se non lo si fa, almeno si accettino tutte le opinioni, sia pur sgradevoli, che chiunque creda di esprimere.
I commenti su Sacris Solemniis sono sempre ben accetti. Sempre se nei limiti della decenza.
Su certe personalità ecclesiali va steso un velo pietoso e basta.... E' inevitabile che quando leggiamo il peana di un cardinale noto per il vizietto (voglio omettere altri piccanti dettagli abbastanza noti nel mondo ecclesiale) prima o poi qualcuno "commenta"... A far problema non è tanto lo schifoso peccato contro natura (alquanto diffuso nel clero, specialmente ai livelli alti) ma il fatto che gli ecclesiastici che lo commettono diventano in tal modo ricattabili (hei letto le ultime notizie dei preti gay ricattati su facebook vero?) da chi vuole il male della santa Chiesa....per cui anche il bene eventualmente fatto diventa sospetto.
Secondo la dottrina dell'Aquinate, il bene fatto in stato di peccato mortale non porta nessun merito a chi lo fa, nessuno vantaggio a chi lo riceve e non edifica la Santa Chiesa.
Vergogna! La superbia si sta ingoiando chi sa solo accusare! Dov'è la carità cristiana?
Te lo dico subito ... la carità è dov'è la verità. Qualcuno vuole costruire un castello di "adulterata verità" per ben apparire "ad extra" e non scandalizzare e scandalizzarsi !? ... operazione frquente quanto vana perchè la verità - in questo caso la verità storica - viene sempre a galla. Inutile fare le pie suorine devote ... non porta a nulla. Molti pensano che i consacrati, neri, viola, rossi, bianchi che siano, appunto perchè tali siano sempre immacolati e le querele nei loro confronti sempre immotivate ... ma, ahimè, non è così e duole vedere come ultimamente la Chiesa prenda lezioni di morale dal Mondo e solo perchè quest'ultimo la obbliga a farlo se no ... niente pulizie, per carità, troppa fatica e incomodo. Per decenni in nome e sotto l'egida di questa "cristiana carità" i crimini e peccati di tutti si cono moltiplicati senza freno né vergogna, coi risultati che oggi si vedono ... la Chiesa sputtanata e destituita di autorità sotto il profilo morale dato che i suoi esponenti di rilievo molto spesso sono stati i primi a prevaricare nel segreto e nel complice silenzio. E ora si viene a dire che chi accusa manca di carità !? E no, signori miei, qui si confrontano due cristianesimi differenti e difficilmente conciliabili.
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