Uno sguardo veneto sulla Liturgia, musica e arte sacra, le attualità romane e le novità dalle terre della Serenissima.
Sul solco della continuità alla luce della Tradizione.

Splendori veneziani: Monsignor Alfredo Bravi

Mons. Alfredo Bravi
A dieci anni dalla morte, vogliamo ricordare (o magari far conoscere) la preziosa figura di mons. Alfredo Bravi. Direttore della Cappella Marciana, seppe salvare la secolare istituzione dal declino che colpì le più importanti scholae musicali a seguito della Riforma Liturgica.

Grazie alla sig.ra Lina Stainer per il materiale fornitoci.

Alfredo Bravi  nasce a Guardamiglio, in provincia di Lodi, il 3 gennaio 1916.
Durante gli anni del liceo scoprì la passione per la musica ed iniziò a studiare armonia con il canonico Luigi Salamina.
Dopo l’ordinazione sacerdotale il Vescovo, Mons. P. Calchi Novati, lo inviò alla comunità di Livraga come vicario parrocchiale. Qui mosse i primi passi alla guida della corale. Passati gli anni difficili della guerra in cui si prodigò per i sofferenti, chiese ai suoi superiori di poter approfondire gli studi musicali. Nel 1947 fu trasferito alla parrocchia di San Lorenzo a Lodi. Ebbe così la possibilità di seguire privatamente le lezione del M° Spezzaferri. Si diplomò al Conservatorio di Piacenza nel 1948 in Musica e Canto Corale e nel 1950 in Direzione di Coro.

La svolta avvenne dopo la visita dell’allora Patriarca A. Roncalli a Lodi, infatti,  su invito del cardinale fu solecitato a mandare il suo curriculum ed alcune sue composizioni alla procuratoria di San Marco.
Il 21 Novembre 1954 gli venne assegnato l'incarico, così ad inizio Gennaio ricopre il ruolo che già fu di Perosi, Thermignon, Galuppi e Gabrieli.

Siamo nel 1956 quando frequentando il Teatro La Fenice, dove al Maestro di Cappella era riservato per tradizione un palco, gli fu presentato il celebre musicista russo Igor Stravinskij che desiderava poter eseguire in Basilica il suo "Canticum Sacrum".

Con l'avvento della riforma liturgica avvenne il cambiamento più radicale per la Cappella:
al card. G. Urbani venne chiesto l’arricchimento dell’organico della Cappella con voci femminili professioniste, provenienti anche dal vicino Teatro La Fenice.
Inizialmente respinto, per il timore di poter influenzare con questa decisione l’ufficializzazione in tutte le Cappelle del territorio nazionale (essendo il Card. Urbani presidente a quel tempo della CEI), dopo un periodo “ad experimentum”, il 25 Aprile 1964, festa di S. Marco e della Repubblica di Venezia, fu definitivamente approvato.
Ma fu con l’arrivo nel Patriarcato del Card. A. Luciani, che la Cappella intraprese nuove strade: nel 1973, una serie di iniziative portarono la Cappella fuori Venezia: a Ravenna, nella Basilica di S. Vitale (con la quale fu promosso anche un gemellaggio) e a Loreto, per una rassegna musicale di Corali provenienti da nove nazioni europee e dagli Stati Uniti.
Molti anche i concerti fuori Italia: a Parigi nel 1973 don Bravi incise con la Cappella la Missa Papae Marcelli di Palestrina per la televisione e la radio francese e a Innsbruck per le Olimpiadi del 1976. Del tutto particolari anche le scelte di allargare il patrimonio musicale della Cappella inserendo canti armeni della comunità dell’isola di S. Giorgio a Venezia, con la quale intrattenne buoni rapporti di amicizia e stima reciproca, e con canti giapponesi, grazie ad un missionario del PIME, fratello di due sue coriste.
Il 6 settembre 1981 il Maestro Bravi diresse per l’ultima volta la Cappella Marciana in occasione della solenne cerimonia in onore di S. Lorenzo Giustiniani che, per felice coincidenza, era stata anche il suo primo impegno musicale appena nominato Direttore della Marciana nel 1955.
Presentò le dimissioni nel 1981.

Tornato a Lodi nel 1981, svolse il suo servizio nella chiesa di S. Maria Ausiliatrice come collaboratore e continuò ad insegnare, fino al 1984, al Conservatorio di Milano. La città di Lodi ha espresso la propria stima a mons. Bravi con la consegna del premio Fanfullino d’oro della Riconoscenza nel 1982. Nella parrocchia di S. Maria Ausiliatrice che era stata da sempre la sua casa, fondò dopo il suo ritorno nel 1984, una Schola Cantorum che gli diede le ultime soddisfazioni musicali.

Il 21 luglio 2001 mons. Bravi muore all’età di 85 anni.
Il suo ritratto è appeso vicino a quello di Lorenzo Perosi, nel museo dei ritratti di palazzo Patriarcale.

Tanti sono i cantori che lo ricordano con affetto e gratitudine per le tante composizioni e per l'importante lavoro svolto nei numerosi anni con la Cappella Marciana.

Mons. Bravi con la madre e la sorella

da corosecugnago.xoom.it

3 commenti:

Anonimo ha detto...

...ricopre il ruolo che già fu di Perosi, Thermignon, Galuppi e Gabrieli...

e di Monteverdi, scusate se è poco!

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Anonimo ha detto...

Un grande musicista, un grande sacerdote. Lo ricordo con immenso affetto.

Anonimo ha detto...

Me lo ricordo bene!

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