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Moraglia Patriarca: le prime tappe in patriarcato



Le immagini e le parole del Patriarca Francesco nelle prime tappe dell'ingresso, da GVonline. 

L'arrivo a Mira 

"L'attesa è stata lunga ma vedendovi io dico: ne valeva la pena". Sono le prime parole del Patriarca Francesco Moraglia arrivato a Mira, dove ad attenderlo c'erano almeno 500 persone. Una folla festante alla quale si è rivolto parlando a braccio:"Questo anello - ha detto indicando l'anello vescovile - indica il legame sponsale del vescovo con la sua gente. Un vescovo guarda la sua diocesi, la sua gente, come la propria ragione d'essere. Finché sarò Patriarca la mia ragione d'essere sarà la mia gente". 
Tra la folla, spicca un cartello: "Prendici per mano" e il Patriarca Francesco lo cita nelle sue parole: "Un vescovo è soprattutto padre. E desidera più di tutto prendere per mano i suoi figli per guardare insieme più serenamente al periodo difficile che viviamo".

"Se ci prendiamo per mano - ha aggiunto - non dobbiamo aver paura di nulla. Se ci prendiamo per mano la crisi non si accanisce contro qualcuno. Se ci si prende per mano i momenti più difficili diventano quelli in cui una comunità dà il meglio di se stessa". 

Dopo Mira, il Patriarca ha sostato per qualche minuto a Mira Taglio (nella foto) stringendo mani e salutando con grande cordialità. Poi è risalito in auto, dirigendosi a Oriago. 




Il saluto a Marghera 

Il Patriarca è arrivato a Marghera e ha sostato alla chiesa di Sant'Antonio, accolto dal vicario don Roberto Berton e dal Parroco fra' Roberto Benvenuto. Riprendendo le parole di don Berton che ha detto "il Patriarca è con noi ma sopratto per noi", mons. Moraglia ha ribadito: "E' vero, don Roberto ha detto una cosa importante. Il Patriarca è con noi ma sopratto per noi. Spero che ci accorgeremo presto di essere gli uni per gli altri, specie nei momenti difficili. Ad esempio quando ci accorgiamo che qualcosa non funziona perché troppi faticano ad avere un lavoro". 

Il Patriarca ha poi proseguito, raggiungendo la chiesa di Gesù Lavoratore, dove era previsto l'incontro con il mondo del lavoro.  "La nostra Costituzione - ha detto - parla del lavoro e su questo ambito chiede di essere realizzata. Quando in una collettività si vive troppo di precariato e si fatica troppo a garantire un reddito onesto per la propria famiglia, vuol dire che qualcosa a livello economico, politico, imprenditoriale non funziona. Vuol dire che non riusciamo ancora a pensare in termini politici il bene". Mons. Moraglia ha ascoltato le parole del presidente di Confindustria Luigi Brugnaro che ha ricordato gli imprenditori che hanno perso la vita per questa crisi: "Non dimentichiamoci che anche il mondo degli imprenditori sta soffrendo".  E' poi intervenuto l'operaio Pansac Alberto Pesce (nella foto): "La crisi occupazionale sta provocando danni seri poiché devasta le relazioni personali. La crisi ti logora dentro. Devi fare i conti con un senso di precarietà. Come classe operaia paghiamo scelte politiche e industriali sbagliate". Il Patriarca ha ascoltato con grande attenzione. Le sue parole conclusive: "Il Patriarca non ha in mano la bacchetta magica ma ha molto a cuore il mondo del lavoro le famiglie i lavoratori" 



5 commenti:

Anonimo ha detto...

Una di varie fotogallery : http://nuovavenezia.gelocal.it/foto-e-video/2012/03/24/fotogalleria/l-arrivo-del-nuovo-patriarca-la-cena-con-i-poveri-a-ca-letizia-1.3719168

Anonimo ha detto...

la berretta con la fiocca! W IL PATRIARCA! W IL PATRIARCA FRANCESCO!

W I PRETI CHE TIRANO FUORI LA TALARE SOLO PER L'INGRESSO DEL VESCOVO!

Anonimo ha detto...

vorrei sapere: verrà nominato il nuovo ausiliare o venezia avrà solo un vicario generale?

Anonimo ha detto...

nominare un ausiliare per un pugno di parrocchie?? Per carità.

Anonimo ha detto...

Mons. Moraglia proviene dalla diocesi della Spezia, che ha 186 parrocchie. Il Patriarcato di Venezia ne ha 128. Se non ha avuto bisogno di un ausiliare alla Spezia, credo non ne avrà bisogno nemmeno a Venezia (con 58 parrocchie in meno).

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