Uno sguardo veneto sulla Liturgia, musica e arte sacra, le attualità romane e le novità dalle terre della Serenissima.
Sul solco della continuità alla luce della Tradizione.

Moraglia è presidente




Il Patriarca di Venezia mons. Francesco Moraglia è il nuovo presidente della Conferenza Episcopale Triveneto (Cet): l’elezione è avvenuta stamane [29 maggio 2012, nrd] alla scadenza naturale dei mandati quinquennali - durante la riunione ordinaria dei Vescovi del Nordest svoltasi a Zelarino (Venezia) ed iniziata sotto la presidenza di mons. Dino De Antoni, arcivescovo di Gorizia. Nella stessa occasione i Vescovi hanno eletto mons. Luigi Bressan, arcivescovo di Trento, vicepresidente e mons. Giuseppe Pellegrini, vescovo di Concordia - Pordenone, segretario della Cet. Nell’assumere la presidenza, mons. Moraglia ha quindi espresso stima e apprezzamento per il lavoro svolto dai vescovi e in particolare della presidenza uscente (mons. De Antoni presidente, mons. Mattiazzo vicepresidente e mons. Bressan segretario). I Vescovi hanno dedicato una parte del loro periodico incontro ad una valutazione sul recente convegno ecclesiale triveneto (“Aquileia 2”) vissuto a Grado ed Aquileia dal 13 al 15 aprile 2012: si è riconosciuto ed apprezzato, in particolare, il valore e la bellezza di un gesto ecclesiale che ha visto la partecipazione gioiosa e appassionata delle Chiese del Nordest nelle sue varie componenti, tra cui molti laici. L’ampio lavoro di analisi e proposta è stato preso in attenta considerazione dall'episcopato triveneto che intende, a breve, rivolgere alle Chiese della regione una nota/lettera pastorale su priorità, attenzioni e collaborazioni pastorali che, a seguito di “Aquileia 2”, potranno essere attivate e perseguite.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Già che vedo il Patriarca con la stola ! Ero presente ai vespri di Pentecoste in San Marco e sono rimasto a dir poco perplesso dalla incapacitò di gestire la celebrazione da parte del clero a ciò delegato. Approssimazione, insicurezza, scarsa conoscenza delle norme rubricali e dello stesso Rito, a quanto parvemi. Ma i Vespri non li celebrano mai !? Particolaremente ridicolo l'uso dell'incenso che non appariva mai al momento opportuno oppure stava li quando non doveva esserci. Bah, se questo è lo stile marciano corrente non so che dire, se non che appare assai poco consono alla dignità del Patriarca e alla santità del luogo e offre occasione di maggior divertimento di quanta devozione susciti.

Anonimo ha detto...

Anch'io sono andato ai vespri di Pentecoste e ho potuto constatare il gusto marciano. Ci sono rimasto molto male e ho pianto su Venezia quando sono arrivato a casa.

Giulia Rocca ha detto...

Io ero di passaggio per alcuni giorni in città e sono rimasta veramente sorpresa della povertà delle cerimonia a San Marco. Non me ne intendo molto, ma mi ha fatto una brutta impressione e un pò di tristezza.

Cin Cin ha detto...

Ciao a tutti, io essele cinese in plima visita a bella Venezia, scolsa domenica di pomeliggio, poltato tutta combliccola di mia moglie, bambini, suocela, fatto passeggiata in piazza s. malco, bellissima, siccome suocela aveva i piedi gonfi e le vene valicose più glosse di mulaglia cinese, siamo entlati in bellissima basilica pel sedelci, e abbiamo tlovato stlana celimonia con gente vestita di losso, noi tutti felici abbiamo pensato essele lito comunista in onole di nostlo glande padle Mao, ma siamo usciti plesto pelchè suocela non poteva più vedele condizione miselabile del lito comunista, bambini piangevano, io plotestato sonolamente e mi hanno fatto uscile, maledetti pleti comunisti.

Anonimo ha detto...

Anch'io ho qualcosa da dire: ai secondi vespri della solennità di San Marco vi sono stati numerosi e madornali errori nel rituale tant'è che il Patriarca ha dovuto andarsene all'Altare con pastorale ma senza mitra perchè il cerimoniere si era scordato di imporgliela. L'intro tono della celebrazione fu di basso profilo e sono molto deluso. Ma la carica di cerimoniere come si ottiene a Venezia, per titoli, per esperienza o coi bollini del Dixan ?

Anonimo ha detto...

Trovo alcuni commenti poco rispettosi. E non capisco tutto questo modo di fare. Siete forse invidiosi?

Anonimo ha detto...

Poco rispettosi e invidiosi di chi ? Di un branco di incapaci che non sanno fare il proprio mestiere ? Ma per favore !

Malcontento ha detto...

Stanotte ho sognato i vespri di Pentecoste a san Marco: mi sono svegliato di soprassalto e non sono più riuscito a chiudere occhio, nemmeno dopo essermi scolato 2 misurini di Valium direttamente in bocca.

attende domine ha detto...

Inutile stracciarsi le vesti ora. Inutile anche puntare il dito contro alcuni. PRobabilmente chi scrive non conosce l'ambiente di Venezia e San marco. Chi sa fare non può parlare o fare il suo dovere. Il patriarca è persona intelligente e saprà lavorare bene con i suoi collaboratori. Preghiamo lo spirito santo.

Rallo ha detto...

Scrivo qui perché non so dove altro scrivere. Domenica scorsa sono stato alla messa capitolare alla basilica di san Marco. Abbastanza fedeli, mi sono seduto in una buona postazione. Niente inginocchiatoio. Parte la messa, esce una chierichetta con la coda sbarazzina, chierichetto con le scarpe da tennis. Il celebrante con una casula ridicola, paramento da cappellano militare in partenza per l'Abissinia. Altare preparato in maniera ridicola... mancava solo Valeria Marini. Bello il coro, hanno cantato musica polifonica, e anche un brano cantato su due balconate a destra e sinistra, molto raffinato. Male l'asperges troncato. Possibile che a in una basilica del genere non si punti in alto?

Anonimo ha detto...

Mio caro Rallo, è il nuovo corso bergogliano che avanza e a cui non si sottrae neppure Moraglia. Alcuni dicono provenga dalla scuola di Siri. Mah!

Ciccio ha detto...

ma lascia stare il Papa!

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