Uno sguardo veneto sulla Liturgia, musica e arte sacra, le attualità romane e le novità dalle terre della Serenissima.
Sul solco della continuità alla luce della Tradizione.

In Dominica Palmarum: da Padova a Venezia





Padova e Venezia, liturgia e pastorale nella Solennità della Palme dalle immagini de Il Mattino e de La Nuova. A Padova, in una colma piazza delle Erbe, il tradizionale incontro tra il Vescovo e i giovani dell'Azione Cattolica guidati dallo slogan dell'anno "1,2,3...vetta!", a Venezia la partecipatissima processione e la celebrazione eucaristica solenne presieduta dal neo-patriarca Francesco nella Basilica di San Marco.




10 commenti:

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

"La liturgia è stata sempre più pervasa dalla cultura secolarizzata del mondo circostante, perdendo così la sua propria natura e identità"
di Mons. Marc Aillet, Vescovo di Bayonne, Francia.

Questo libro del Vescovo francese arriverà a Padova tra tre anni.

Giovanni Minotto ha detto...

Sospetto di insinuazione di fronte alla semplice pubblicazione di immagini diverse?

Complimenti Redazione: evidentemente sono "le pietre a gridare".

Anonimo ha detto...

le foto riassumono la realtà, il wau-wau cattolico veneto.

Anonimo ha detto...

CARO VESCOVO DI PADOVA,

OLTRE ALLA DOTTRINA INSEGNI UN PO' DI EDUCAZIONE AI SUOI RAGAZZI, OGNI ANNO ALLE PALME PER TERRA RESTA UNO STRATO DI IMMONDIZIA TRA CUI CENTINAIA DI RAMI D'OLIVO (BENEDETTO). PER I RESIDENTI NON E' PIACEVOLE, SA?

GRAZIE

Bartolomeo Bacilieri ha detto...

Bella quella dello "schieramento".

Se uno trova inaccettabile "don Spritz" e il suo stile appartiene ad uno schieramento.

E' quello del Papa per caso?

Anonimo ha detto...

Cara Redazione...

però avete accostato due momenti ben divesi... liturgia e incontro giovanile. Se concordo con la stima per il Patriarca e la perplessità per il vescovo patavino highlander, non condivido lo stile e il metodo del confronto.

francesco

Anonimo ha detto...

Mattiazzo non si mette mai in abito da coro?

Anonimo ha detto...

IL Piemontese solito dice...W Gesù Cristo nel giorno del suo ingresso in Gerusalemme salutato dai fanciulli che osannavano al suo passaggio.Certo che per cancellare i commenti dalla redazione dovevano essere ben coloriti...complimenti a chi li ha scritti !!!!! PERDON GESU' O CARO CHE NEI GIORNI DI TUO PATIR NOI TI SCHIAFFEGGIAMO CON INSULTI ATTI E MALDICENZE , VERGINE ADDOLORATA CHE PATISTI I FLAGELLI DEL TUO FIGLIO FA' CHE IL TUO DOLORE POSSA DIVENIR AMOR DE TUOI FIGLI VERSO IL TUO DIVIN FIGLIO.... AMEN

Diomede Falconio ha detto...

Klaus Gamber - insigne liturgista di Ratisbona, uno che conosceva (lui si!) veramente le fonti liturgiche - dice che una delle tendenze storiche che hanno condotto alla distruzione della liturgia e alla desertificazione delle chiese è quella per cui i liturgisti si sono messi a fare i pastoralisti.
Non è un caso che qui alcuni lettori si lamentino di un presunto confronto "disomogeneo" tra liturgia e incontro "pastorale".

In realtà a Padova si usa la stola (liturgica!) e si porta la palma in mano: lì si è attuata una tipica "esperienza di liturgia pastorale".

Quando quei ragazzi diventeranno grandi, ricorderanno quell'incontro come si ricorda una festa tra le molte e la stragrande parte di loro ahimé, dopo la Cresima, in chiesa non ci andranno più.

I numeri a Padova, la diocesi di san Gregorio Barbarigo, questo dicono.

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