Uno sguardo veneto sulla Liturgia, musica e arte sacra, le attualità romane e le novità dalle terre della Serenissima.
Sul solco della continuità alla luce della Tradizione.

Mozzette, stole, pantofole e camauri.





Avranno sicuramente suscitato curiosità i due interessanti articoli di Mons. Sanchirico, comparsi sull'Osservatore Romano nelle scorse settimane: il Cerimoniere papale ha delineato con precisione le origini (non cardinalizie, a quanto pare) dei colori e delle fogge degli abiti "pubblici" papali con qualche nota molto interessante, anche alla luce delle recenti disposizioni del Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Mons. Guido Marini, scatenate dal "revival" benedettiano degli ultimi anni. Un recupero quello di Benedetto XVI, secondo quanto scritto da Mons. Sanchirico, che soffre di un qualche disordine, come nell'impartire l'Urbi et orbi in stola e mozzetta anche se "non costituiscono abito liturgico in senso stretto; pertanto, non dovrebbero mai essere usate in sostituzione dei paramenti liturgici o del manto papale (piviale) per presiedere la liturgia delle Ore, per assistere a celebrazioni pontificali e dare la benedizioni Urbi et orbi". Sull'articolo del 24 luglio si precisa anche che "il colore della stola e degli altri accessori è in relazione al colore della mozzetta e non già del tempo liturgico, seguendo in ciò la simbologia dei colori papali", cosa che non corrisponde con gli attuali usi. Ma allora: un po' di chiarezza sul guardaroba papale o frecciatine a Mons. Guido? Staremo a vedere. Intanto, il Papa legge...




Immagini da Corbis e Daylife. Citazioni da "L'Osservatore Romano"

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