Aldo Maria Valli
Ormai per Milano è praticamente fatta. Il giudizio è unanime. Sia nel palazzo apostolico vaticano sia nella curia ambrosiana si dà per certo che il successore di Dionigi Tettamanzi sarà l’attuale patriarca di Venezia, Angelo Scola.
Ufficialmente, per rispettare il criterio della terna da sottoporre al papa, accanto al suo nome ne resistono altri due, ma Benedetto XVI ha deciso. E ha deciso come suo solito: puntando sulla conoscenza personale. Joseph Ratzinger stima Angelo Scola dai tempi di Communio, la rivista teologica internazionale che l’attuale papa fondò nel 1972 con Hans Urs von Balthasar e Henri de Lubac e della quale Scola è stato collaboratore fin dall’inizio.
Lo stesso cardinale canadese Marc Ouellet, attuale prefetto della congregazione per i vescovi (cioè colui che, in base al protocollo, dovrà formalmente presentare al papa il nome prescelto per Milano) è stato a sua volta collocato da Benedetto XVI in un ruolo tanto delicato anche in virtù dei meriti acquisiti come collaboratore di Communio. Angelo Scola, classe 1941, lombardo di Malgrate (comune a due passi da Lecco), figlio di un camionista e di una casalinga, laureato in filosofia alla Cattolica di Milano sotto la guida di Gustavo Bontadini, è stato docente di teologia a Friburgo e alla Lateranense, università della quale nel 1995 è diventato anche rettore. Vescovo di Grosseto dal 1991, all’inizio del 2002 diviene patriarca di Venezia e nell’ottobre 2003 riceve la porpora cardinalizia.
A Venezia in questi anni si è segnalato per l’impulso dato allo Studium Marcianum, polo pedagogico-accademico del quale fa parte la fondazione internazionale Oasis per il sostegno culturale delle minoranze cristiane nei paesi musulmani. Sulla rivista che porta lo stesso nome della fondazione vengono spesso trattati temi che stanno molto a cuore al papa (sull’ultimo numero, per esempio, si parla del rapporto fra verità e libertà), un altro segnale della profonda sintonia fra Scola e Benedetto XVI.
Fin da ragazzo Angelo Scola entra in contatto con l’esperienza di Gioventù studentesca, il movimento cattolico giovanile, fondato da don Luigi Giussani, che alla fine degli anni Sessanta diventerà Comunione e liberazione. Proprio l’appartenenza del giovane seminarista Scola al movimento di don Gius è all’origine di un fatto che segnerà la sua biografia e la sua formazione: passato dal seminario di Saronno a quello di Venegono per gli studi teologici, da qui sarà allontanato su decisione dell’allora arcivescovo di Milano Giovanni Colombo con l’accusa di settarismo perché troppo incline a obbedire al movimento più che al vescovo.
A causa di questo fatto, Scola non sarà ordinato prete nella sua diocesi di appartenenza, quella ambrosiana, ma nella lontana Teramo, nel 1970, grazie all’accoglienza del vescovo ciellino Abele Conigli.
Ma anche dentro Cl l’esperienza di Scola non è stata esente da qualche trauma, se è vero che alla metà degli anni Settanta don Giussani tolse al giovane teologo lecchese la responsabilità di essere punto di riferimento degli universitari di Comunione e liberazione e si dedicò in prima persona a questa attività ritenendo che Scola tendesse a puntare troppo sulla militanza anziché sulla testimonianza. Dicono che il futuro patriarca soffrì molto per questa decisione di don Giussani e superò la crisi emigrando a Friburgo.
Tutto questo in ogni caso appartiene al passato.
In occasione della visita di Benedetto XVI a Venezia, un mese fa, il patriarca ha risposto così a una domanda dei giornalisti sulle voci che già allora lo davano in partenza per Milano: «Più passa il tempo, più amo Venezia». Un modo elegante per dire: non confermo e non smentisco.
Il viaggio in Laguna è stato probabilmente l’ultimo tassello che ha spinto il papa a convincersi ancora di più della necessità di puntare su Scola. La perfetta organizzazione e soprattutto la capacità dimostrata da Scola nel radunare più di trecentomila persone per la messa presieduta dal pontefice hanno fatto colpo su Benedetto XVI, che d’altra parte stima non solo il patriarca ma anche la stessa Comunione e liberazione, come dimostra il fatto che le sue quattro attuali assistenti nell’appartamento papale sono memores domini, cioè laiche cattoliche che hanno fatto i voti di povertà e castità sotto l’egida di Cl.
Al contrario, sia nella curia di Milano sia più in generale nella maggioranza dei preti della diocesi ambrosiana l’avversione verso Cl è diffusa e conclamata. Da questo punto di vista la scelta di Benedetto XVI ha il sapore della scommessa alquanto difficile se non proprio dell’azzardo.
Un vescovo ciellino sulla cattedra di Ambrogio, dopo Martini e Tettamanzi. E per di più, un vescovo allontanato dallo storico seminario ambrosiano di Venegono proprio per la sua obbedienza a Cl. Per molti la cosa è vista come una provocazione, se non vogliamo dire come un’eresia. Ma, a meno di clamorose svolte dell’ultimo minuto, Benedetto ha deciso. E l’operazione dovrebbe andare in porto fra circa un mese, dopo che l’arcivescovo uscente, Dionigi Tettamanzi, come ultimo gesto della sua missione a Milano, avrà proclamato tre nuovi beati ambrosiani.
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84 commenti:
Uno schiaffo così il Papa a Milano non lo deve dare... Scola è un disobbediente e un settario e non merita Milano perchè ne è stato allontanato, Sarebbe uno scandalo inanudito. E' già quasi insopportabile che stia a Venezia con la sua fama costruita (dalle segreterie di CL) di uomo colto.
Mai visto un passaggio di candidature al triregno così ufficioso. Scola è il principino di Ratzinger, lo hanno capito tutti.
AAAAAHHHHHHHHHHH!!!!! NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!
Non datemi un dispiacere così grande.
Come il testina qui sopra, che scrive stupidate.
Cosa cavolo ne sa Aldo Maria Valli?
Mi sento mancare...
Altro che schiaffo a Milano... Schiaffo a Venezia. Se se ne va Scola a Venezia arriva 'na scoassa. E' matematico. Significherebbe che il Papa ritiene Milano più importante di Venezia. E Venezia come un letame. Ci ritroveremo un bertoniano, sempre che non arrivi Mattiasso.
Ambrosiano qui sopra: in cosa Scola avrebbe disobbedito?
E poi io HO CHIESTO IL PARERE DELLA AMMINISTRAZIONE! Cosa mi dicono loro? E' da loro che mi aspetto una parola irrevocabile. E non ditemi, come dicono tutti, Scola è in pole position.
Ho bisogno di sapere. Io prima degli altri.
Parere dell'amministrazione? Cosa c'entra l'amministrazione? Mica siamo in un condominio.
Ma Milano è più importante di Venezia. Il problema è che il Papa ha capito che la vera diocesi più importante del veneto stato è quella di Padova attualmente in mano ad uno nato verso le zone scardovariane. A Venezia parcheggeranno un vescovino nuovo, un Giuliodori o un Mazzocato. Oh sì che bello.
Venezia è da sempre più importante di Milano.
Lascia perdere Padova. Cosa cavolo va a fare Scola 5 anni in una diocesi dove tutti lo odiano? Un'altra visita pastorale? (appena finita la sua)... o una bella Università? (quella della 3a età)
Come concludere nello stallatico una carriera brillantissima.
Scola diventerà Papa Pio XIII
A Piero leggiti l'articolo prima di dire insulsezze... cosi magari ti si rende noto quello che tutti conoscono da anni & anni, cioè che Scola è stato allontanato da Milano ed è diventato prete il terronia per settarismo pernicioso, Non lo sopportava neppure Giussani... pensa che bel tipo!
Quello Tutti a Scardovari non ha tutti i torti. Secondo me in quattro anni avremo un Veneto sconvolto da nuovi vescovi, Padova sarà la chiave di volta è Venezia la porta-galero. Scola vada a Milano che li può fare solo bene...
Anonimo delle 14.23, la situazione è molto grave, non puoi uscirtene te con le tue battutine che adesso non hanno alcun significato. Per favore, contribuisci seriamente alla discussione, c'è gente che per questo ne sta facendo una questione esistenziale.
Ambrosiano, con me caschi male. Conosco il soggetto meglio di te. So benissimo che Scola è stato cacciato dal Seminario Lombardo perché di CL, so anche che molti lo dicevano pazzo (è storia).
Milano non ha mai brillato per zelo pastorale, questo si sa. Quando Scola è stato eletto a Venezia, il Tetta ha fatto letteralmente mari e monti per andare in sella alla diocesi della Madonnina. E ci è riuscito, soprattutto grazie a Re e a Dziwisz.
Scola era inviso a TUTTI. E con tutti dico proprio tutti. Non solo a Milano. Quando è andato a Venezia Grocholewski gli ha fatto la guerra, ma, purtroppo per lui, il polacco ha perso.
La Cei gli ha fatto la guerra e lo ha scalzato dalla Presidenza della CEI.
Ma, purtroppo per voi, cari miei lombarducci amanti del Tetta, Scola è infinitamente più intelligente e lungimirante del nanetto di Renate.
Par mì, l'anonimo el ghe gà imbrocà: Scola finirà so a gestatoria (el gà l'artrite) come papa Clemente 14 o Leo 14, ma anca come Gregory 18.
Ciò che più mi stupisce è che tutti hanno imparato a considerare Scola un prelato tradizionale, un novello Siri! Ma vi rendete conto che questa è una pura scemenza? Scola è tutt'altro che tradizionale, al massimo è un neo-con wojtyliano nè carne nè pesce, tutto qua. Non l'ho mai sentito parlare di Novissimi, di vita eterna, di Inferno e Paradiso ecc... E non ha mai voluto celebrare una Messa nella forma straordinaria, pur sapendo che il rito antico sta molto a cuore al Santo Padre. E non ha mai neanche messo in pratica gli esempi celebrativi che da anni il Papa si sforza di insegnare: croce al centro dell'altare o celebrazione coram Deo, Consacrazione Eucaristica in latino, comunione sulla lingua e in ginocchio... Inoltre, quandò venne a S. Simeon Piccolo per farsi fotografare durante una Messa antica, non fece altro, durante l'omelia, che citare il concilio Vaticano II ogni 3 secondi!
Grazie di averla buttata in cagnara.
Papa Paolo mise la stola, Papa Benedetto mise Milano! E con questo ho detto tutto...
Lasciamo fare alla Spirito Santo. Preghiamo per in nostri vescovi, perchè siano sempre pronti a seguire il divin volere e le indicazioni del Vicario di Cristo.
E' orribile leggere certi commenti volgari e colmi di perfida cattiveria.
Voi vaneggiate. Ratzy detesta Scola.
Ohimè, riprendo a scrivere dopo aver preso una bustina. Mi ha ucciso la sveglia stamane. G. D., ti manderei certa corrispondenza tra personaggi curiali e non per farti a capire che a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca. ( a breve gli sviluppi)
Preghiamo che Scola rimanga a Venezia, altrimenti qua si mette male per tutti.
Hai paura di che? Vi prego di non lasciare le frasi a metà.
Mi fan ridere tanti commenti e pronostici qui scritti. Da anni e anni (ormai più di 25) che ho a che fare con la curia romana e potete star certi che resterete spiazzati dalle prossime nomine e decisioni provenienti dai Sacri Palazzi....vedrete, vedrete, vedrete. Padova, Venezia e Milano tremeranno....e anche Roma.
P.S: lo spirito santo fa ben poco...i movimenti delle pedine son già stati tutti decisi.
Senti, lupo mannaro, non venirtene adesso tutto bel bello a seminare zizzania tra di noi. Hai detto una bella fesseria, come fanno a tremare Padova, Venezia e Milano allo stesso tempo? E per giunta anche Roma?
Dai, non facciamo le sparate solo per destare qualche sussulto tra la gente poco esperta, col sottoscritto non attacca.
Mi pare che quello che fa sparate sia un altro. Pensala come vuoi.
Ma devi argomentare, non puoi lasciarci tutti così come dei poveri idioti. Dacci qualche informazione, te lo chiedo in ginocchio, non ci dormo più la notte... è la verità.
Mamma mia, la profezia di malachia si sta per avverare!
Se Scola va a Milano e poi a Roma, siamo fregati!
Perché, di grazia, Scola sarebbe Romano?
Ma dai, falla finita, tutta gente che interviene solo per dire fregnacce. Non ce n'è uno che abbia risposto alla domanda accorata che ho rivolto. Grazie, proprio...
I commenti spazzatura verranno buttati.
In questo CATTOBLOG non sono ammesse offese contro consacrati e chicchessia.
Salutoni e buona continuazione.
Novità in vista dunque!
W il PAPA!
Tuti a pensar a Scuola... e a me Jole, poareta, dove saraea mai... sigh!
Un utente qui sopra dice che non sarà Scola a Milano, ma un nome a sorpresa. C'è da crederci? (si accredita come lavoratore nella curia da 25 anni e oltre). Non so.
Scola a Milano? Sono perplesso. Scola dice al Papa che preferisce restare a Venezia (è storia). Scola avrebbe davanti a sè circa 7 anni per la diocesi di Milano (Tettamanzi ne ha fatti 9).
Scola finirebbe nel fuoco di alcuni personaggi della curia ambrosiana e sarebbe minato nella sua autorevolezza, a che pro?
Non potrebbe Scola essere invece presidente della CEI, al posto del diafano e inconsistente Bagnasco?
Illuminatemi, o numi.
A quanto pare c'è gran movimento quest'oggi qui sul blog. Grazie delle risposte copiose...
... ma le questioni, anche le più complesse e urgenti, cedono il passo a quel che più importa... gitalmareee ...!
Oggi ho parlato con Scola...ha detto che andrà a Roma.
Anch'io ho parlato con Scola, ha detto che resterà dov'è.
Tutti col vojon qua, però serietà saltame dosso, vero? Si vede che a voi proprio ve ne importa della nomina...
Bingo!
Gentile Redazione redazionina, non è possibile bannare tutti questi stupidini che postano commetti scemetti?
... nessun commento è "scemetto", alcuni semplicemente non sanno intendere i profondi messaggi subliminali che si celano dietro parole apparentemente leggere... sono codici che gli appassionati di blogspottismo estermo conoscono bene!
Da quel che so il Patriarca ha chiesto all'intero clero veneziano di esser presente al pontificale del Redentore (III domenica di Luglio)....quindi...valigia pronta?
oh!
Ah!
D. Vittorio.
Quand'è che l'avrebbe chiesto? Non è arrivata notizia in alcune propaggini della diocesi veneziana... Puoi chiarire per favore?
Io non faccio parte del clero veneziano, ma un mio confratello mi ha riferito quanto sopra. Vedrò di chiedergli chiarimenti.
Grazie don Vittorio. Più o meno quando sarai capace di dirci qualcosa?
Allora, la sequenza sembra questa: Scola a Milano (controvoglia e obtorto collo anche in relazione alle sue pessime condizioni di salute), a Venezia Mattiazzo (più per cercare di salvare Padova che per altro) e a Padova l'Abate di Praglia Dom. Norberto Villa.
Anonimo delle 16.54, di cosa ti sei fatto?
Anche a me hanno confermato come detto dall'anonimo 16.54. Mattiazza a Venezia demolirà anche l'iconostasi di San Marco... e manderà lettere alle parrocchie per invitare a demolire le balaustre desuete.
Mattiazza o magnaccia?
L'Anonimo delle 16.45 si è fatto di informazioni accreditate desunte da ambienti molto ben informati all'interno della CEI. (Chi è 'sto pirla che si esprime in maniera così inurbana?).
Per quanto concerne la notizia dell'Abate di Praglia come nuovo Vescovo di Padova posso dire, per personale e diretta esperienza, che c'è gran fermento nella Provincia Italiana della Congregazione Sublacense e molto se ne parla, in forma a dir il vero desolata per l'annunziata perdita di tale uomo - ma sarebbe pure comprensibile nel più ampio contesto della aborrita ventilata unione delle Congregazioni Cassinese e Sublacense, di cui l'abate Vittorelli è strenuo fautore e l'abate Villa altrettanto strenuo oppositore. Rimosso questi per promozione a più alto incarico, ecco che...
Ma dai, Mattiasso patriarca di Venezia fa ridere i polli. Verificate meglio le vostre fonti la prossima volta.
Un Benedettino sulla Cattedra patavina... un cappuccino c'è già stato.
Mi fate paura...Mattiazzo a Venezia, non oso pensare. non credo che il Papa firmerebbe un errore simile.
....Tzé....
Se Mattiazzo diventa Patriarca mi sparo un colpo in bocca.
Povero Mattiazzo... un uomo e i suoi ideali. Altro che la cappamagna di Urbani! Lui al suo ingresso non vestirebbe manco l'abito corale. E le procuratorie marciane? Odierebbe il tutto nel profondo, pure arcipreti e arcidiaconi! Via tutte le pompe marciane e i ghirigori monsignorili! Muahaha i veneziani lo fanno fuori con l'arsenico.
Nessuno ha notato il fatto che l'Abate Norberto Villa fu l'unico tra i sei abati mitrati del territorio Triveneto a concelebrare tra i vescovi alla Santa Messa del Papa al parco San Giuliano!? Invitato espressamente da chi? Si osservino certi segnali...!
Qualcuno conosce l'indole liturgica dell'Abate in Praglia, Norberto?
Io la conosco, è perfettamente e sqiusitamente benedettina.
e come si comporterà col blocco di marmo parcheggiato nella Cattedrale di Padova?
Magari farà l'ingresso in cocolla...
Non farà nulla perchè è persona finissima e, come dice Manzoni del Cardinal Federigo: "...non disfava cose fatte da altri per rifarle meglio.." e non farà l'ingresso in cocolla ma in canonico abito corale.
Spero in un crollo notturno, una'implosione marmorea
..."potrà erigere un nuovo tempio votivo"..
Caro Anonimo delle 00:13... la sua è ineleganza!
Quindi dobbiamo aspettare sino alla terza settimana di luglio per qualche news? Apriti cielo. Comunque sicuramente a qualche bettonega scapperà di bocca qualche indiscrezione, soprattutto in zona Padova...
Un ROTTANOVESE sulla orme di San Marco... sarà comico! Spero non lo facciano cardinale...
Se va a Venezia cardinale lo fanno di certo, ci mancherebbe altro... non s'è mai visto il contrario, e chi vorrebbe fare a Venezia e al Veneto un simile affronto?
Scusate ma a cosa state giocando? All'Arcivescovo-Scommesse e al Patriarca-Scommesse? Mi piacerebbe sapere quanto avete puntato sulle varie Cattedre? Un po' più di umiltà, perché poi a nomine avvenute di sicuro ci saranno i se e i ma e alla fine ci saranno i contenti e i malcontenti. Tutti bravi a fare i professorini, piuttosto rispettiamo i nostri Pastori, poi se qualcuno è migliore dei nominati si faccia avanti e proponga la propria candidatura. Allez cordialmente.
L'umiltà vedi di praticarla tu, con quel tono da saccente che ti ritrovi e come sempre... fuori tema!
Sei sempre il solito, ma non mi fai paura. Fai di tutto perché non entri in questo blog, che credi tuo e per chi la pensa come te. Quando avrò qualcosa da dire non preoccuparti che non te le manderò a dire, ma tele dirò in faccia. Chi si offende vuol dire che ha la coda di paglia.
Certo certo... tu presumi di avere licenza di offendere senza che nessuno reagisca, ma ti sbagli di grosso. Gli sbruffoni e gli arroganti par tuo vanno sempre sbugiardati e sbeffeggiati, e così farò! Il Blog è di tutti... sei tu che lo vuoi dominare e lo dici degli altri... e come sempre; fuori tema!
Mattiazzo a Venezia, Villa a Padova, Scola a Milano....che storie....Ma altri nomi per Milano, pare brutto? Tipo un certo Mario Oliveri?
Caro Pietro non c'è nulla di male a fare le "arcivescovo scommesse"..sono nomine importanti che incuriosiscono. pertanto è inevitabile che se ne parli e si "scommetta" (sic!).
D. VITTORIO, carissimo non ho nulla da obbiettare a ciò che dici, anzi mi piace dialogare con persone che si firmano. Lasciamo fare al PAPA, poiché ciò è suo compito, quindi senz'altro saprà ben scegliere e si farà, in modo speciale, aiutare dallo Spirito Santo. Noi Cattolici dobbiamo essere uniti e far capire al PAPA che lo amiamo e lo rispettiamo. Allez cordialmente.
Sarebbe splendido per noi lesmesi avere un concittadino nato a Lesmo come vescovo di Padova.
Luigino da LESMO (Monza e Brianza)
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