Uno sguardo veneto sulla Liturgia, musica e arte sacra, le attualità romane e le novità dalle terre della Serenissima.
Sul solco della continuità alla luce della Tradizione.

A Venezia? Già si parla di successione

Il Cardinal Roncalli, 43° Patriarca di Venezia. Il futuro siederà come 48°.

VENEZIA — Per il patriarca Angelo Scola la strada per Milano è da giovedì in discesa. La Congregazione dei Vescovi si è infatti riunita in Vaticano per discutere, tra i vari punti in agenda, la nomina del nuovo arcivescovo del capoluogo lombardo. Tre i nomi della terna: oltre quello di Scola, quello del vescovo di Rimini Francesco Lambiasi e quello dell'osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d'Europa Aldo Giordano. Al termine della discussione, i prelati avevano il compito di dare una preferenza da sottoporre a papa Benedetto XVI, al quale spetta ovviamente la decisione finale. E' ben noto che Ratzinger ha sempre desiderato Scola come successore del cardinale Dionigi Tettamanzi: al nostro porporato lo unisce uan lunga amicizia, la collaborazione con la rivista Communio, e soprattutto la stessa visione ecclesiale. Un legame che ha avuto la testimonianza più alta nella recente visita del Papa alla diocesi che fu di San Pio X e Papa Giovanni: per la prima volta la visita dei Benedetto in una diocesi italiana è durata più di una giornata. Ma torniamo alla riunione di giovedì.
La terna si è trasformata in un poker, con l’aggiunta di Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio della Cultura, biblista coltissimo che però non è nelle grazie di questo Papa. Secondo le prime indiscrezioni, la preferenza della Congregazione sembra essere caduta sul patriarca, seguendo quindi la linea indicata (non esplicitamente) dal Papa. La terna e il risultato della discussione saranno sottoposti al Papa forse già domani. Quindi, in assenza di clamorose sorprese, entro fine mese il Santo Padre potrebbe nominare Scola arcivescovo di Milano. Gettandoci avventatamente nelle previsioni l'entrata del cardinale a Milano potrebbe avvenire già in settembre. E qualcuno parte già con il totosuccessore alla cattedra lagunare. I primi due nomi che circolano sono quelli di monsignor Pietro Parolin, nato a Schiavon, diocesi di Vicenza, nel 1955, già sottosegretario della Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato e dal 2009 nunzio in Venezuela, legato all'ala cosiddetta silvestriniana, e quello di Bruno Forte, napoletano di 62 anni, che a Venezia ha un nutrito gruppo di amici.
A suo sfavore gioca una visione ecclesiale e teologica accesamente progressista, che in passato si è spesso trovata agli antipodi del Ratzinger-pensiero. Scola avrebbe quindi superato i due ostacoli che si trovavano sulla sua nomina. Da una parte l’età, nato a Malgrate (Milano) quasi 70 anni fa, avrebbe di fronte a sè circa 7-8 anni di governo diocesano, non molti per una diocesi complessa come quella ambrosiana. Dall’altra la provenienza: discepolo di don Giussani, Scola è stato spesso etichettato come «ciellino». Ma anche questo «limite» è stato brillantemente superato dal porporato, che negli anni veneziani ha saputo dialogare con tutte le anime e movimenti della sua diocesi, con equilibrio e abilità. Saldo nella dottrina, il patriarca (figlio di un camionista, come ricorda spesso) è stato molto attento ai problemi sociali della città, dal caso Vinyls al sistema scolastico. Li ha affrontati non solo con le parole, ma con le opere, a volte con piglio manageriale. Basta ricordare l’istituzione del polo Marcianum, la sua creatura più riuscita, che ora, in caso di trasferimento di Scola a Milano, potrebbe soffrirne.

C.R.

© Copyright Corriere del Veneto (da Papa R. blog)

8 commenti:

LALLO GRINTON ha detto...

DA BRUNO FORTE LIBERA NOS DOMINE!

Anonimo ha detto...

Mi auguro che sia il nostro Aldo Giordano già mio insegnante di filosofia all'ISSR di Fossano anche se mi dicono che non ha molta presa con la gente .
VENI SANCTE SPIRITUS ad illuminare il Santo Padre Benedetto XVI

Pietro Il Romano ha detto...

Chiunque prenderà il posto di Scola, se questi dovesse partire per Milano, sarà nient'altro che una scoassa, uno scarto, essendo appunto stato scartato come guida della diocesi di Milano.
Venezia si prende le scoasse, Venezia è diventata una scoassa.
Ora, capisco che da parte di qualcuno qui vi potrà essere un interesse di parte (intendo dire i padovani...), ma che i veneziani dicano "Veni Sancte Spiritus"...

Io sono amareggiatissimo. Non ho più niente da dire, Venezia declassata come non accadeva da secoli, privata dell'ausiliare e del Patriarca.

Meglio di così non poteva andarci... Non c'è veramente niente per cui vale la pena sperare.

Cannaregio ha detto...

Un Patriarca napoletano a Venezia è una vera BARZELLETTA

Ma io non ho capito cosa centri Padova con tutta la storia ...

LALLO GRINTON ha detto...

Perchè a Padova

-c'è l'unico Arcivescovo (ex nuntio) che prima di finire nella città dei dottori era in corsa come Patriarca

-dal 1989 c'è Antonio, parcheggiato li in attesa di tempi migliori

-la diocesi è un disastro ed è normale pensare ad un cambiamento

E poi qualche pazzo ha fatto il nome di Mattiazzo per il successore di Scola...

Pietro Il Romano ha detto...

Non c'entra nulla. Dicevo che i padovano hanno sempre un po' di gelosia per Venezia. Quanto ai napoletani, ai Comastri, ai Pirulin e compagnia cantante, teneteveli pure, che a noi non ce ne può importare di meno. Se ne va il Patriarca di Venezia, ma non a Roma, va a fare il Patriarca di Milano...
Che vergogna nera. Per tutti. Mai successa da secoli na roba del genere.

Anonimo ha detto...

Scola sta già preparando una rosa di nomi adatti alla candidatura. Mattiazzo non è sicuramente contemplato, ultimamente quello non se lo fila nessuno...

d. Vittorio ha detto...

Molto bello il parato della foto.....appartiene alla basilica di san Marco?

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...