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Dalla Costa diventa "Giusto tra le nazioni"




Giorgio Bernardelli per Vatican Insider 
Lo Yad Vashem - l’istituto storico che a Gerusalemme tiene viva la memoria della Shoah - ha assegnato ufficialmente ieri alla memoria del cardinale arcivescovo di Firenze Elia Dalla Costa (1872-1961) il titolo di Giusto tra le nazioni, l’onorificenza con cui il mondo ebraico esprime la sua gratitudine a chi mise a repentaglio la propria vita per salvare quella di alcuni ebrei durante la persecuzione nazista.
La decisione dello Yad Vashem - che scriverà il nome del cardinale Dalla Costa sul muro dell’onore insieme a quelli di tutti gli oltre 24 mila Giusti tra le nazioni  - sancisce un impegno già ampiamente riconosciuto dalla storiografia italiana. Sono numerose infatti le testimonianze che raccontano di come fosse il porporato in persona a guidare la rete dei sacerdoti e dei religiosi che in Toscana offrirono rifugio a tanti ebrei in quegli anni difficili. Non solo: il ruolo di Dalla Costa fu particolarmente importante anche perché proprio Firenze vide nel novembre 1943 l’arresto del rabbino capo Nathan Cassuto (che morirà ad Auschwitz) insieme a tutta la rete di sostegno clandestina organizzata dalla comunità ebraica. Da quel momento in poi, dunque, il cardinale a Firenze restò l’unico vero punto di riferimento per chi cercava rifugio.
Tra le testimonianze raccolte dallo Yad Vashem c’è quella della signora Lya Quitt che ha ricordato come - fuggita dalla Francia a Firenze all’inizio del settembre 1943 - venne portata proprio in arcivescovado dove trascorse la notte insieme ad altri ebrei lì ospitati, prima di essere indirizzata il giorno dopo a uno dei tanti conventi che in città, su indicazione dell’arcivescovo, avevano aperto le porte agli ebrei. L’istituto di Gerusalemme cita anche le parole di Giorgio La Pira secondo cui «l’anima di questa attività d’amore di Dalla Costa era salvare il maggior numero possibile di fratelli».
Il cardinale Elia Dalla Costa è il primo cardinale italiano a ricevere il titolo di Giusto tra le nazioni. Va aggiunto, però, che c’è almeno un altro porporato cui la comunità ebraica italiana è unanime nel riconoscere un ruolo importante nel salvataggio degli ebrei in quegli anni: si tratta del cardinale arcivescovo di Genova Pietro Boetto. In quel caso però, almeno per ora, lo Yad Vashem lo ha riconosciuto solo indirettamente, assegnando già nel 1976 il titolo di Giusto tra le nazioni al suo segretario, don Francesco Repetto.
L’arcidiocesi di Firenze ha espresso attraverso una nota la sua gratitudine per la decisione presa a Gerusalemme. «Il riconoscimento - ha commentato il cardinale Giuseppe Betori, attuale arcivescovo  - raggiunge un pastore ancora nel cuore dei fiorentini con un gesto che rafforza anche l'amicizia e il dialogo fra la Chiesa cattolica e il popolo ebraico. Il cardinale Dalla Costa è stata una figura non solo di grande soccorso per gli ebrei ma ha anche espresso con forza l'avversione a quel regime totalitario razzista all'origine di quella terribile persecuzione. Il riconoscimento del Museo dell'Olocausto è un prezioso contributo a riscoprirlo e pregarlo mentre è in corso la sua causa di beatificazione».

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Mattiazzo "giusto tra le porzioni"

Guida Michelin ha detto...

dipende...se c'è faraona secondo me s'abbuffa.

Anonimo ha detto...

Ho saputo che hanno ripristinato i forni del vescovo Cornaro nel palazzo... pronti per le galline... e i capponi... e i pavoni...

Anonimo ha detto...

e le tacchine... le quaje. E i puledri, le vitelle, i maialini...

Sisto IV ha detto...

Ma che è? Enrico VIII?

Anonimo ha detto...

Le cerve, i montoni....

Anonimo ha detto...

Peccato non sia diventato Papa. Un gigante del XIX secolo.

Anonimo ha detto...

Hanno aperto la stagione della caccia alla volpe?

Anonimo ha detto...

LA NOMINA DI MONS. NEGRI A FERRARA SIA DI BUON AUSPICIO PER I DUE FUTURI VESCOVI DI PADOVA!

Anonimo ha detto...

DUE??

Anonimo ha detto...

immagino si riferisca alla chiacchierata figura del delegato pontificio.

Anonimo ha detto...

Beh certo, ha 74 anni.

Anonimo ha detto...

Monsignor Negri è uno dei pochi Vescovi cattolici in circolazione dalle nostre parti assieme al Patriarca di Venezia.

Sisto IV ha detto...

Una bellissima notizia. Spero che il vescovo Elia salga agli altari con Pio XII.

Effettivamente Padova in passato ha goduto di figure episcopali davvero virtuose e sante peccato siano poco ricordate nella chiesa locale che poteva vantarsi di essere capeggiata da una sede cardinalizia.

Per il delegato della basilica si vocifera su Vincenzo di Mauro, ufficialmente ammalato di cancro, ma ufficiosamente... ehm.

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