Moraglia Patriarca: una cavatina

di Andrea Tornielli (per lastampa.it)  

Cari amici, come sapete ieri Benedetto XVI ha nominato il vescovo di La Spezia, Francesco Moraglia, nuovo patriarca di Venezia, dopo il trasferimento del cardinale Scola a Milano. Volevo raccontare qui un aneddoto, un episodio accaduto venerdì scorso. Ospite nel seminario di La Spezia era monsignor Guido Marini, il maestro delle cerimonie di Benedetto XVI, che il giorno prima aveva incontrato i seminaristi e la mattina del 27 gennaio, con un giorno d’anticipo, ha celebrato la festa di San Tommaso, in presenza del vescovo Moraglia e di tutto il clero diocesano. Monsignor Marini ha tenuto una conferenza su come Benedetto XVI vive la liturgia. Al termine ha preso la parola monsignor Moraglia. Dalla domenica precedente, sui quotidiani locali di Venezia e di La Spezia, e poi anche su testate nazionali come Repubblica e il Corriere, lo si indicava come nuovo patriarca. Venerdì scorso credo che il vescovo avesse già ricevuto la comunicazione ufficiale, ma era tenuto al segreto e dunque non poteva rispondere a questo riguardo. L’attesa del clero era però grande. Così, prendendo la parola, e scandendo ogni frase molto lentamente, monsignor Moraglia ha cominciato a dire: “Ora… devo darvi una notizia…”. In sala scende il gelo. “Forse molti di voi la sanno già… Ma ora voglio darla ufficialmente…”. In sala tensione altissima: i sacerdoti e i seminaristi di La Spezia, che hanno letto i giornali della settimana, rimangono sospesi, certi che Moraglia annuncerà in quella occasione il suo trasferimento nella città lagunare. E il vescovo continua: “Sì… la notizia che ora vi posso dare ufficialmente è che… le Paoline lasciano la libreria e la diocesi ha deciso di rilevarla!“.  La tensione tra i presenti – circa un’ottantina – si stempera subito. Non era l’annuncio atteso e anche temuto da molti sacerdoti. Per quello, com’è consuetudine, c’è voluta una convocazione in curia, com’è avvenuto a mezzogiorno di ieri. Ho appreso questo episodio e ve l’ho descritto perché attesta che tra le caratteristiche del nuovo pastore veneziano c’è anche l’ironia.