da Vatican Insider
La dichiarazione sulla possibile normalizzazione canonica, resa pubblica oggi dal Capitolo generale dei Lefebvriani, «noi non la consideriamo, e non è, la risposta ufficiale che la Fraternità Sacerdotale San Pio X doveva dare alla Santa Sede» sull’eventuale accettazione del «preambolo dottrinale», condizione per il ritorno nella piena comunione con Roma. Lo ha detto ai giornalisti il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi.«Noi aspettiamo che tale risposta arrivi - ha aggiunto – e nell'attesa di quella non commentiamo la dichiarazione di oggi».In un comunicato, la sala stampa ha anche sottolineato che «pur essendo stata resa pubblica, tale dichiarazione rimane anzitutto un documento interno, per lo studio e la discussione fra i membri della Fraternità».«La Santa Sede - prosegue la nota - ha preso atto di questa dichiarazione, ma resta in attesa della annunciata comunicazione ufficiale da parte della Fraternità Sacerdotale, per la continuazione del dialogo fra la Fraternità e la Commissione “Ecclesia Dei”».Nella dichiarazione conclusiva, pubblicata oggi, del loro Capitolo generale che si è svolto a Econe, in Svizzera (9-14 luglio) i Lefebvriani avevano affermato: «Abbiamo definito ed approvato le necessarie condizioni per una eventuale regolarizzazione canonica. Si è stabilito che, in questo caso, sarà convocato prima un Capitolo straordinario deliberativo».Rispetto a questa «regolarizzazione canonica», che il Vaticano ha assoggettato all'accettazione del «preambolo dottrinale» sul riconoscimento del Concilio Vaticano II, però, gli scismatici seguaci di mons. Lefebvre fanno trasparire ancora distanze. «Per tutte le novità del Concilio Vaticano II che restano viziate da errori, e per le riforme che ne sono derivate, la Fraternità può solo continuare ad attenersi alle affermazioni e agli insegnamenti del Magistero costante della Chiesa», si legge nella dichiarazione.E ancora: «parimenti, la Fraternità trova la sua guida nella Tradizione costante della Chiesa, che trasmette e trasmetterà fino alla fine dei tempi l’insieme degli insegnamenti necessari al mantenimento della fede e alla salvezza, in attesa che sia reso possibile un dibattito aperto e serio mirante ad un ritorno delle autorità ecclesiastiche alla Tradizione».
2 commenti:
Spero arrivi una nuova scomunica. Non si può andare avanti con la gente che resta indietro!!!!!!!!!
credo proprio che non ci sia bisogno di una "nuova scomunica"... anche perchè andrebbe contro al fatto di avergliela tolta tempo addietro.
E' un discorso troppo complesso non "matematico".
saluti
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