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Moraglia Patriarca: l'omaggio del Cardinal Cé



Carissimo Patriarca,  
l’attesa notizia della tua nomina di nuovo pastore di questa Chiesa è finalmente arrivata e noi l’accogliamo con gioia.

Quando, il primo dicembre del lontano 1978, fui chiamato in Congregazione dei Vescovi e mi si comunicò che il Papa mi aveva designato Patriarca di Venezia, fui preso da grande sgomento. Questo stato d’animo mi accompagnò per alcune settimane, finché mi decisi a parlarne con il vecchio e venerando Vescovo di Padova, Mons. Girolamo Bortignon, sapendo che conosceva Venezia per esserci vissuto a lungo da Frate Cappuccino nel convento del Redentore e in quello di Mestre. E lui mi pacificò dicendomi di andare a Venezia con serenità: “I veneziani io li conosco, mi assicurava, le vorranno bene”.
Mi resi conto molto presto che aveva ragione.
Vorrei dire la stessa cosa a te, caro Patriarca. Vieni col cuore aperto. I veneziani ti accoglieranno con gioia e ti vorranno bene.
Il Patriarcato di Venezia è una grande famiglia: io ho sempre ringraziato il Signore d’avermi chiamato a servire una Chiesa, non troppo grande, nella quale fosse possibile stabilire dei rapporti personali: dopo pochi mesi conosci tutti i sacerdoti, tuoi primi collaboratori e, in non troppo tempo, in qualunque parrocchia tu vada, riconosci delle persone che ormai ti sono note. E questo ti fa sentire a casa.
Il territorio in cui è insediata la nostra Chiesa è vario e complesso e va dalla Città storica, dalla grande storia e tradizione culturale, al complesso di Marghera con i suoi travagli relativi al lavoro, alla Città di Mestre,viva e attiva, fino alla zona prevalentemente turistica del Litorale. La pastorale quindi deve essere articolata e attenta alla diverse situazioni: tu troverai una Chiesa sensibile, inserita nei problemi del territorio, impegnata nella evangelizzazione delle persone e dell’ambiente.
Vorrei anche dire che la figura del Patriarca a Venezia è amata “pregiudizialmente”. E questo ti deve aprire il cuore, disponendolo ad accogliere questa Chiesa con serenità e a lasciarti accogliere con fiducia.
Quando entrerai in San Marco e ti sentirai avvolto dalla luce dorata dei mosaici, popolati di Santi, e incrocerai il tuo sguardo col Cristo pantocrator dell’abside, nel calore dell’abbraccio di un popolo che ti ha desiderato, di' come Maria il tuo “sì” alla chiamata del Signore: il Risorto che sarà sempre nella tua barca, nei giorni della gioia e in quelli della fatica. 
Auguri Patriarca! 


Tratto da GENTE VENETA, n.5/2012

7 commenti:

Federico Tedeschini ha detto...

Lo stile non è acqua.

stefano ha detto...

Un inchino al Patriarca Emerito...

Anonimo ha detto...

Il Patriarca Emerito Marco sarà un faro per Moraglia come lo è stato per Scola. Impossibile non prenderlo ad esempio, dato che è stato il Patriarca più amato in assoluto (e come si può non amarlo?). Sento nel cuore che Moraglia sarà altrettanto amato, perchè, come il Patriarca Marco, sarà molto presente a livello umano e poco a livello mediatico. A La Spezia lo ha già dimostrato.

Anonimo ha detto...

e' così! Moraglia sarà altrettanto a mato!
E' vero, Moraglia non ama essere presente a livello mediatico, quanto piuttosto essere presente livello affettivo nel cuore delle persone.
Però noi dobbiamo fargli sentire il calore del nostro affetto. Solo essendo uniti nell'amore reciproco possiamo essere forti.
Una chiesa Veneziana unita al suo Patriarca sarà una chiesa sempre più forte nella fede e nella carità.

Anonimo ha detto...

un'altra testimonianza di come Mons. Moraglia è amato dal suo gregge di Spezia.
leggete quest'articolo della Nazione (quotidiano locale).

ecco il link:
http://www.lanazione.it/laspezia/cronaca/2012/02/06/664626-ultimo_pellegrinaggio.shtml

E' raro trovare una così grande comunione di affetto tra vescovo e sua diocesi. Lo stesso amore che c'è tra Cristo Signore e la Sua Chiesa.

Anonimo ha detto...

a Spezia hanno dato la cittadinanza onoraria al nostro nuovo patriarca con questa motivazione: «Nella sua permanenza alla guida della sede episcopale spezzina monsignor Moraglia non è stato solo un punto di riferimento religioso, ma si è fatto carico di tanti problemi della comunità, alcuni molto significativi come la crisi della ex San Giorgio e il dramma dell’alluvione. La sua è stata una voce fondamentale in aiuto del territorio".

leggetevi l'articolo, c'è anche una foto con gli operai che ha aiutato.
il Link:
http://www.lanazione.it/laspezia/cronaca/2012/02/07/665100-cittadinanza_onoraria.shtml

AVEVAMO BISOGNO DI UN PATRIARCA COSI'!

Anonimo ha detto...

"Quattro anni tutti d’un fiato. Ecco perchè Spezia ricorderà il vescovo Moraglia sempre":
segnalo quest'articolo, è impressionante l'attività di Mons. Moraglia in quattro anni a Spezia. leggete cosa ha seminato e che cosa ha raccolto e cosa raccoglierà il suo successore.
ecco il link:


http://sfidaeducativalaspeziablog.wordpress.com/2012/02/01/quattro-anni-tutti-di-un-fiato-ecco-perche-spezia-ricordera-per-sempre-il-vescovo-moraglia/

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