Uno sguardo veneto sulla Liturgia, musica e arte sacra, le attualità romane e le novità dalle terre della Serenissima.
Sul solco della continuità alla luce della Tradizione.

Padova, com'era




Seminaristi nel refettorio del seminario maggiore di Padova, primi anni del '900.



18 commenti:

Ampelio Marzemin ha detto...

Il salone sembra quello di una scuola grande veneziana. Decoro e grandezza di un tempo.
Poveri noi...

Anonimo ha detto...

Ma che capello hanno in testa?

Anonimo ha detto...

Hanno un cappello che è andato fuori moda, soprattutto a Padova e infatti li non lo mette neanche il vescovo (visto che è l'unico ecclesiastico non ottantenne che in città mette ogni tanto la talare). Quelli, caro collega anonimo erano i tempi dei privilegi di Pio X. Se non sbaglio i seminaristi di Padova avevano il privilegio della fascia bianca con lo stemma del papa. A Venezia solo nera, ma con lo stemma. Adesso invece hanno il privilegio di indossare Lacoste (anche nera) con crocetta d'argento puntata al petto nelle solennità e di portare l'abito da trekking nei giorni feriali, calzature comprese.

Anonimo ha detto...

Tradizionalisti sempre a lamentarsi!! Pregate di più e leggetevi la Parola non pensate a quali sottane mette il vescovo o il prete come facevano 50 anni fa che si vestivano coi merli e le sete come nel 1600

Anonimo ha detto...

Sempre a lamentarsi?

Siamo arrivati al punto che se un vescovo si mette le chiroteche (assoluamente previste tuttora dal Caeremoniale Episcoporum) viene fatto oggetto di ironia. Sono invece ammessi preti che celebrano con scarpe da ginnastica, orecchini (!) e code di cavallo.
Tutto ciò ha un nome: secolarizzazione.
Il dramma è che questa, oggi, arriva dall'interno della Chiesa, non più dall'esterno.

Lo scopo sarebbe quello di avvicinare la gente e di farla sentire a suo agio.

Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti e non sarà certo il vescovo che ha l'odio teologico contro le pianete e "i pizzi" (?) a salvare la sua diocesi. Quando c'era il vecchio regime il seminario di Padova era stracolmo. Oggi è sempre più vuoto, per non parlare della struttura faraonica che è stata venduta dopo che doveva essere riempita in forza della "novella Pentecoste".

Anonimo ha detto...

E' stata destinata ad altro anche da voi la struttura faraonica desolatamente vuota? Vedo che è esperienza comune, allora.
M

Anonimo ha detto...

Ma si mangiava col tricorno?

pietro ha detto...

Classica domanda stupida e da ignorante in materia.

il vaticanista segreto ha detto...

A proposito di Padova, sappiate che a Roma stanno già pensando alla sostituzione dell'attuale arcivescovo, naturalmente con una figura di altissimo profilo culturale per la presenza dell'università e della basilica di san Antonio, figura naturalmente filosiriana, che potrebbe essere l'attuale prefetto delle celebrazioni pontificie, Marini.

Anonimo ha detto...

PADOVA DEVE TORNARE SEDE CARDINALIZIA!

Anonimo ha detto...

Beh, con tutto il rispetto per Padova, questo vorrebbe solo dire che le le pressioni per far fuori il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie stanno avendo successo.
Se dipendesse da me li accontenterei, ma poi nominerei al suo posto qualcuno di Griciliano.
Bella fregatura, eh?

il vaticanista segreto ha detto...

Beh, è logico. Almeno con questo papa la vecchia guardia liturgica resterà....... ai congressi eucaristici!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Guido Marini?? Io preferirei OLIVERI!!!!!!!!!!!!! ENTRAMBI AVRANNO DEI GROSSISSIMI LAVORI DA FARE NELLA CATTEDRALE E NON SOLO!

Anonimo ha detto...

Marini è in corsa per Spezia, non per Padova. Ma come vi vengono in mente queste idee? A Padova o mettono l'abate di Praglia o qualche altro di transizione.

Anonimo ha detto...

Cosa c'entra l'altissimo profilo culturale con Mon. Guido Marini ? Peraltro non Prefetto, ma Maestro !? Se c'è qualcuno appunto di non alto profilo culturale, questi e proprio lui !

Anonimo ha detto...

Marini "in corsa per Spezia"?
ma forse il quasi impossibile lavoro da fare con il clero padovano (non con la gente) sarebbe massacrante. Spero non gli venga data questa "croce".
Meglio che accelleri la corsa per Spezia!

Anonimo ha detto...

Leggendo i vari post, mi viene da sorridere, mi sembrate tutti strateghi vaticani, ma fatemi il piacere, lasciate mon.Marini al suo posto almeno fino che Benedetto XVI
è papa felicemente e speriamo lungamente regnante. Allora ci sarà sicuramente una diocesi in Liguria per sistemarlo.
Fare il Vescovo a Padova non è molto facile ed è sicuramente più difficile che fare il Patriarca di Venezia.(a Padova c'è tanto da lavorare con poco onore).
Per la sostituzione dell'attuale arcivescovo lo vedremo fra 4 anni. Se la nomina del nuovo vescovo avverrà a ridosso delle dimissioni, significa che ci hanno pensato molto prima, se invece la nomina tarderà 7-8 mesi significa che non ci hanno pensato.

Anonimo ha detto...

CI HANNO PENSATO ANZI CI STANNO PENSANDO ECCOME PER PADOVA..nel 2009 si diceva che il Toni doveva andare a Treviso: una sede piccola per completare il mandato e mandare a Padova qualcuno di piu giovane e preparato vista la vastità della diocesi..459 parrocchie circa....non penso manderanno uno di transizione penso piuttosto a uno che assomigli il piu possibile a Moraglia!

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