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Moraglia Patriarca: l'arrivo e l'ingresso


di Alvise Sperandio (per Il Gazzettino
La prima messa è confermata per domenica 25 marzo, ma il nuovo patriarca, monsignor Francesco Moraglia (in foto), ha deciso di arrivare a Venezia il giorno precedente. È quant'è emerso dal primo incontro del Comitato d'accoglienza che si è riunito l'altra sera, in patriarchio a San Marco, dopo la missione di martedì scorso a La Spezia composta dall'amministratore apostolico, monsignor Beniamino Pizziol, e dai tre delegati monsignor Danilo Barlese, monsignor Valter Perini e monsignor Orlando Barbaro. «Abbiamo incontrato un uomo semplice e allo stesso tempo molto profondo, attento alle persone e pronto a soffermarsi per capire - spiega il moderatore di Curia monsignor Barlese - L'impressione che ne abbiamo tratto è di un vescovo ovviamente un po’ dispiaciuto di lasciare la diocesi retta negli ultimi quattro anni, ma già proiettato al nuovo ministero e già appassionato di Venezia». In vista del suo ingresso, monsignor Moraglia ha suggerito ai collaboratori le prime indicazioni.
Arriverà in città sabato 24, effettuando il viaggio dalla Liguria con ogni probabilità in automobile e compiendo la tradizionale sosta di benvenuto a Mira, all'entrata nel territorio del Patriarcato, come aveva fatto il suo predecessore, cardinale Angelo Scola. Poi il presule ha chiesto d'incontrare già nel pomeriggio e nella serata di quel giorno gli ambiti pastorali che s'interessano di eucaristia, carità e mondo giovanile. L'indomani sarà una giornata molto fitta d'impegni e destinata a rimanere nella storia della chiesa di Venezia. Al mattino ci sarà il saluto in Terraferma con un passaggio sicuro al Duomo di Mestre, ma forse anche a Marghera, con un programma che sarà definito nei dettagli nelle prossime settimane. Nel pomeriggio monsignor Moraglia si sposterà in Centro storico per il corteo acqueo che da piazzale Roma lo condurrà fino al Molo, dove sarà atteso dalle autorità che lo accompagneranno fino in basilica a San Marco. La presa di possesso canonica avverrà con la messa in cui verrà data lettura della bolla papale di nomina, mentre non ci sarà il passaggio di pastorale perché la sede è vacante; gli ingressi in cattedrale saranno solo per invito alle diverse rappresentanze della diocesi.

18 commenti:

Anonimo ha detto...

Gira voce che si chiederà dispensa per usare il bianco alla messa d'ingresso.

Anonimo ha detto...

Spero che la Santa Sede conceda un indulto speciale, limitato alla sola Basilica di San Marco, per poter celebrare nel pomeriggio del 25 la messa della solennità dell'Annunciazione, dato che quest'anno slitta a lunedì 26 marzo.
Non sarebbe la prima volta che accade ed è molto probabile, dato che il 25 è anche la festa civile del natale di Venezia.
Sarebbe sicuramente più bello del viola della tristissima quinta Domenica di Quaresima.

Il fu Pastor Angelicus (sommo poeta) ha detto...

Io non capisco perché non avete pubblicato il mio carme eccelso... Siete proprio dei guastafeste.

Poëta laureato (Il fu etc..etc...) ha detto...

Ma speriamo proprio che si canti anche il Gloria. È giusto e sacrosanto che si faccia la messa dell'Annunciazione, ci mancherebbe altro!

Anonimo ha detto...

Penso si possa considerare altamente probabile (cioè sicura) una sosta del Patriarca al Piazzale della Stazione ferroviaria di Santa Lucia a Venezia. E' ormai tradizione da moltissimi anni ricordare il giorno della nascita di Venezia (25 marzo 421) con una manifestazione, sia religiosa che civile, davanti alla statua bronzea, opera dello scultore Francesco Scarpabolla, dell'Immacolata Concezione, statua voluta dal Patriarca Angelo Giuseppe card. Roncalli (Beato Papa Giovanni XXIII). E' questa l'occasione in cui avviene la famosa infiorata alla Madonna.

Anonimo ha detto...

Quando finalmente il patriarca Sarto potè entrare a San Marco, Perosi aveva fatto tempo a preparagli un Ecce Sacerdos a 6 voci...

ITER PARA TUTUM ha detto...

Sono davvero dispiaciuto di perdere un Pastore di tale levatura: si era capito subito che era destinato più in altro, ma speravo rimanesse ancora un po' con noi.

Un consiglio agli amici veneziati: per accoglierlo degnamente, preparate baldacchino, chiroteche e quanto altro occorre per celebrazioni davvero solenni.

In quanto alla musica sacra... Lorenzo Perosi purtroppo è morto da un bel pezzo, ma per quanto anziano il Maestro e Cardinale Domenico Bartolucci è ancora in vita.. a buon intenditor poche parole.

E mi auguro vorrete preparargli l'Altar Maggiore con i 7 candelieri ed il Crocifisso al centro! tanto, se anche non ci sono, ben presto li farà mettere lui!!!

Anonimo ha detto...

Speriamo che la Cappella Marciana prepari un bel programma polifonico a cori battenti, a due organi, con ottoni e orchestra.
Speriamo che il M° Gemmani non sia costretto dai "soliti noti" a far cantare le canzonette per l'assemblea che abbiamo sentito per la Messa di saluto al card. Scola.
Speriamo...

Anonimo ha detto...

Moraglia è vescovo di gusto. Veste elgante, ama la bellezza e la solennità anche se è persona affabile, alla mano e semplice. Quindi è il caso che i veneziani accantonino un po' lo stile anni '70 per un ingresso solenne e dal tono "siriano". Secondo me sarebbe il caso di ripristinare la cappa rubea. almeno all'ingresso in piazza.

Anonimo ha detto...

Io vorrei tanto capire quale sarebbe questa tradizione di fare la sosta di benvenuto a Mira. I preti di Venezia sanno che questa cosa è stata fatta solo con gli ultimi patriarchi? Sanno che la sosta fu inventata per far vedere al patriarca la nuova propaggine industriale di Marghera, che arrivava fino a Mira? Sanno che dietro a questa scelta ci sono le idee dei preti operai sessantottini?
Prima di spacciare per tradizione quella che è semplicemente una consuetudine dettata fondamentalmente dall'ignoranza ("facciamo come l'altra volta"), bisognerebbe almeno chiedersi il perché.

Nel Patriarcato di Venezia ci sono ben 7 sedi titolari, a ricordo di antiche diocesi: Caorle, Eraclea, Jesolo (Equilio), Altino, Torcello, Castello (Olivolo), Malamocco. Senza contare Aquileia e Grado, sedi di due antichi Patriarcati dai quali ha avuto origine quello di Venezia.
Non sarebbe meglio ipotizzare l'ingresso del nuovo Patriarca a Caorle, antica e popolosa parrocchia della diocesi, ricca di tradizioni, con la sua chiesa della Madonnina del Mare? Il motto di mons. Moraglia è "Cum Maria matre Iesu"...

Ma i preti di Venezia a che cosa pensano quando organizzano queste cose? A come infarcire le Messe di saluti, discorsi, discorsetti e discorsoni, animatori dell'assemblea, come fatto per il saluto del card. Scola?

Quand'è che invece di continuare a perpetuare le (cattive) abitudini si comincerà a promuovere LA vera Tradizione veneziana che tanto ha ancora da insegnare all'uomo di oggi?

Anonimo ha detto...

Caro anonimo delle 16:16... hai qualche problema? Ti cambia la vita se Moraglia arriva da Padova o Rovigo? Ma non avete di meglio a cui pensare? Pensate a quel Patriarca che arriva e si ritrova 4 gufi: 2 tradizionalisti e 2 sessantottini che se lo sbraneranno fuori! E questo mi viene a parlare di Caorle!! Ma dove avete la testa? Nei gigliucci?

Delfino Thermignon ha detto...

Spero eseguano il mio "Quasi leo"....da quassù lo ascolterei molto volentieri.

Anonimo ha detto...

Concordo con l'anonimo delle 16.16. Se l'intenzione è di fare sostare il nuovo Patriarca nella prima parrocchia che incontra, non vedo perché non si possa farlo arrivare da Caorle, dato che anche questa città è una delle "porte" del Patriarcato.
Il litorale è sempre stato ignorato nell'ingresso dei Patriarchi, questa volta sarebbe giusto farlo arrivare da lì.

L'anonimo delle 16.39 non merita neanche risposta. A questo mondo c'è sempre qualcos'altro di più importante, qualcosa di più essenziale... questo atteggiamento si chiama benaltrismo, ha radici profonde e si traduce, negli esiti, nell'immobilismo. Continui pure a pensare ai suoi gigliucci e magari nel frattempo impari a essere realista nella proporzione tra preti veneziani sessantottini e tradizionalisti (se ce ne sono).

Anonimo ha detto...

Carissimi, chi vi dice che non sia stato lo stesso patriarca eletto ad esprimere una preferenza circa l'ingresso da Mira piuttosto che da Caorle...? Non dimentichiamo la sua vicinanza ai lavoratori, tutt'altro che sessantottina, che rende la tappa a Marghera ben significativa! A valorizzare la sensibilità mariana di mons. Moraglia sarà la sosta presso la basilica di S. Maria della Salute prima dell'arrivo al molo di San Marco. Detto questo, mi auguro che la celebrazione eucaristica sia preparata con la massima cura e possa svolgersi con la massima solennità e ortodossia possibile. Il che non è per niente in contrasto con l'ingresso da Mira e tutte le altre attenzioni, come Sua Eccellenza il patriarca eletto ha dimostrato attraverso il suo magistero spezino.

Anonimo ha detto...

Dubito che il Patriarca eletto abbia espresso preferenze sull'ingresso, così come dubito che sappia dell'esistenza di Caorle o di Mira... Penso invece che gli sia stato detto: "Eccellenza, in passato si è sempre fatto così" e stop.

Comunque, spero che l'incontro diocesano con l'ambito che si interessa di Eucarestia avvenga nella chiesa dei SS. Gregorio Barbarigo e Maria Goretti a Mestre. E' l'unica parrocchia del Patriarcato dove da più di dieci anni si fa l'Adorazione Eucaristica Perpetua. Sicuramente è la più adatta per tenere questo incontro, oltre ad essere grande e comoda da raggiungere.

Anonimo ha detto...

Il giornalista probabilmente non sa che il passaggio di pastorale non potrebbe comunque avvenire perché espressamente vietato nel 2010 da una direttiva della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.

Detto questo, spero che il pastorale venga consegnato al nuovo Patriarca dal card. Marco Cè. In questo caso non sarebbe un "passaggio" (come avvenuto con Scola nel 2002), ma una consegna, quindi possibile.

Anonimo ha detto...

Ecco, il problema è che si parla per sentito dire, come i giornalisti che nell'articolo comparso oggi su "La Nuova" hanno scritto una maera di inesattezze. Al patriarca eletto non è stato per nulla detto "si fa così", ma gli sono state presentate diverse opzioni con le relative motivazioni, tutte valide. E lui ha scelto in libertà e secondo dei criteri ben precisi. è andata così, con buona pace di chi non riesce a capacitarsi che un patriarca scelga di entrare in diocesi dalla ben poco significativa Mira...
Tanto per chiarire poi, mons. Moraglia non incontrerà "chi si interessa di Eucarestia" (?) bensì preghera davanti al SS.mo assieme ai giovani della diocesi, il che non è un mistero perchè la notizia è gia stata comunicata alle realtà parrocchiali.

Anonimo ha detto...

Spero che gli organizzatori si ricordino che a Marghera c'è una nuovissima chiesa intitolata a San Francesco di Assisi, che se non sbaglio è l'ultima chiesa costruita e consacrata del Patriarcato di Venezia. Dato che il Patriarca si chiama Francesco spero riescano ad inserire una sosta in questa chiesa, lungo il percorso.

A Mestre poi c'è una chiesa dedicata al Mistero dell'Incarnazione (detta l'Annunziata), nel nuovo quartiere popolare del Villaggio Laguna. Sarebbe bella e opportuna una visita anche qui, considerando che l'ingresso avviene nel giorno in cui tradizionalmente si festeggia l'Annunciazione.

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