Uno sguardo veneto sulla Liturgia, musica e arte sacra, le attualità romane e le novità dalle terre della Serenissima.
Sul solco della continuità alla luce della Tradizione.

Fuoco e fiamme su Palombella (e tanto altro)


Questa volta Magister non le manda a dire...
di Sandro Magister

Un secolo fa Pio X fu rapido come un fulmine. Appena tre mesi dopo l'elezione a papa promulgò il motu proprio "Tra le sollecitudini": il manifesto che mise al bando le "canzonette" nelle chiese e segnò una rinascita della grande musica liturgica, gregoriana e polifonica.

E poco dopo, nel 1911, creò a Roma l'alta scuola finalizzata tale rinascita: quello che oggi si chiama Pontificio Istituto di Musica Sacra e sta celebrando in questi giorni il suo secolo di vita con un imponente congresso internazionale di musicologi e musicisti.

Anche Benedetto XVI è papa di riconosciuta competenza musicale, ancor più di quel suo santo predecessore. Sulla musica in genere e sulla musica sacra ha detto e scritto cose memorabili e geniali.

Ma a differenza che con Pio X, con l'attuale papa alle parole non corrispondono i fatti.

Invece che far rinascere, Benedetto XVI ha lasciato deperire ciò che era stato la gloria musicale delle liturgie pontificie: il coro della Cappella Sistina. Quando il coro fu decapitato nel 1997 con la cacciata del suo validissimo maestro, Domenico Bartolucci, ad opera dei registi delle cerimonie di papa Karol Wojtyla, l'allora cardinale Joseph Ratzinger fu il solo alto dirigente di curia a prendere le sue difese.

Da papa, nel 2010, ha fatto Bartolucci cardinale. Ma mai, sino ad oggi, l'ha ricevuto in udienza. Né mai l'interpellò per chiedergli lumi, ad esempio, sulla nomina del nuovo direttore della Cappella Sistina: nomina che è poi caduta, nello stesso 2010, su un personaggio, don Massimo Palombella, palesemente non all'altezza del ruolo.

Non solo. Da cardinale, Ratzinger sollecitò la creazione di un organismo pontificio dotato di autorità su tutto ciò che concerne la musica sacra nell'orbe cattolico: organismo di cui la curia vaticana è priva, lasciando spazio a confusione e degrado.

Da papa, però, non ha fatto nulla di quel suo antico proposito.

Per mettere meglio a fuoco questa distanza tra le parole e i fatti basta riandare – per quanto riguarda le parole – al terzo dei tre discorsi cardine del pontificato di Benedetto XVI: quello del 12 settembre 2008 al Collège des Bernardins di Parigi (terzo dopo quello alla curia romana del 22 dicembre 2005 e quello di Ratisbona del 12 settembre 2006).

Al Collège des Bernardins papa Ratzinger disse tra l'altro:

"Per pregare in base alla Parola di Dio il solo pronunciare non basta, esso richiede la musica. Due canti della liturgia cristiana derivano da testi biblici che li pongono sulle labbra degli Angeli: il 'Gloria', che è cantato dagli Angeli alla nascita di Gesù, e il 'Sanctus', che secondo Isaia 6 è l’acclamazione dei Serafini che stanno nell’ immediata vicinanza di Dio. Alla luce di ciò, la liturgia cristiana è invito a cantare insieme agli Angeli e a portare così la parola alla sua destinazione più alta. [...] Partendo da ciò, si può capire la serietà di una meditazione di san Bernardo di Chiaravalle, che usa una parola di tradizione platonica trasmessa da Agostino per giudicare il canto brutto dei monaci, che ovviamente per lui non era affatto un piccolo incidente, in fondo secondario. Egli qualifica la confusione di un canto mal eseguito come un precipitare nella 'regio dissimilitudinis', nella 'zona della dissimilitudine', [...] in una lontananza da Dio nella quale l'uomo non lo rispecchia più e così diventa dissimile non solo da Dio, ma anche da se stesso, dal vero essere uomo. È certamente drastico Bernardo se, per qualificare i canti mal eseguiti dei monaci, usa questa parola, che indica la caduta dell’uomo lontano da se stesso. Ma dimostra anche come egli prenda la cosa sul serio. Dimostra che la cultura del canto è anche cultura dell’essere e che i monaci con il loro pregare e cantare devono corrispondere alla grandezza della Parola loro affidata, alla sua esigenza di vera bellezza. Da questa esigenza intrinseca del parlare con Dio e del cantarlo con le parole donate da lui stesso è nata la grande musica occidentale. Non si trattava di una 'creatività' privata, in cui l’individuo erige un monumento a se stesso, prendendo come criterio essenzialmente la rappresentazione del proprio io. Si trattava piuttosto di riconoscere attentamente con gli 'orecchi del cuore', le leggi intrinseche della musica della stessa creazione, le forme essenziali della musica immesse dal Creatore nel suo mondo e nell’uomo, e trovare così la musica degna di Dio, che allora al contempo è anche veramente degna dell’uomo e fa risuonare in modo puro la sua dignità".

Ebbene, a questa altezza sublime della visione papale che cosa corrisponde, nei fatti?

Lo scorso 1 maggio, la messa di beatificazione di Giovanni Paolo II è stata osservata da molti milioni di persone in tutto il mondo. Dal punto di vista liturgico è stata un modello, come lo sono tutte le messe celebrate da Benedetto XVI. Ma dal punto di vista musicale no. I due cori che l'hanno accompagnata, rispettivamente diretti da don Palombella e da monsignor Marco Frisina, facevano proprio pensare al "canto brutto" e al "canto mal eseguito" condannati da san Bernardo, nel discorso del papa ora citato.

E come la cattiva musica del suo tempo per san Bernardo "non era affatto un piccolo incidente, in fondo secondario", così l'inadeguatezza della musica liturgica eseguita oggi a Roma nelle messe papali ha effetti gravi: non può che fare da cattivo esempio per tutto il mondo.

Ha avuto facili motivi, nei giorni scorsi, uno dei più celebrati direttori d'orchestra, il maestro Riccardo Muti, a invocare per l'ennesima volta che "nelle chiese si torni al grande patrimonio musicale cristiano" e si mettano al bando le "canzonette".

Non mancano, fortunatamente, nel mondo, luoghi dove la musica liturgica è eseguita in modo consono alla liturgia stessa e qualitativamente elevato.

Ha impressionato, ad esempio, la qualità altissima del coro che ha accompagnato i vespri celebrati da Benedetto XVI il 17 settembre 2010 nell'abbazia di Westminster, con meravigliosa fusione tra brani antichi e moderni.

E anche a Roma non sarebbe impossibile elevare la qualità dei canti che accompagnano le liturgie papali, se solo si avesse la volontà di ripartire da capo e si facesse affidamento su uomini competenti e che abbiano la stessa visione del papa sulla musica liturgica.

Il luogo in cui tale visione è più viva e presente, a Roma, è proprio il Pontificio Istituto di Musica Sacra che in questi giorni celebra il suo centenario, con suo preside monsignor Valentino Miserachs Grau.

Incredibilmente, però, tutto si fa, nella curia vaticana, tranne che valorizzare gli uomini e gli indirizzi di questo Istituto. Anzi, sembra si faccia di tutto per boicottarli.

Lo scorso 14 marzo l'arcivescovo Fernando Filoni, all'epoca sostituto segretario di Stato, aveva assicurato per iscritto che il papa aveva "benevolmente accolto la richiesta di una udienza pontificia e di una lettera apostolica" in occasione delle celebrazioni del centenario.

Sull'invito per il congresso, infatti, l'Istituto stampò anche l'annuncio dell'udienza col papa.

Poi però, a pochi giorni dall'apertura del congresso e ad inviti già recapitati, la prefettura della casa pontificia fece sapere che l'udienza non ci sarebbe stata, e neppure la lettera apostolica.

Al loro posto il papa avrebbe semplicemente inviato un messaggio, nella forma di una lettera al cardinale Zenon Grocholewski, prefetto della congregazione per l'educazione cattolica e quindi gran cancelliere dell'Istituto.

Cosa che avvenne la mattina di giovedì 26 maggio, giorno d'apertura del congresso. Ma con uno schiaffo in più. A differenza di tutti gli altri messaggi papali di questo tipo, questo non fu reso pubblico dalla sala stampa della Santa Sede, né citato dalla Radio Vaticana.

E non è finita. "L'Osservatore Romano" stampato nel pomeriggio dello stesso giorno ignorò del tutto sia l'apertura del congresso del centenario, sia il messaggio del papa. Non una riga. C'era invece, nelle pagine della cultura, un articolo riguardante un concerto offerto a Benedetto XVI, il giorno dopo, dal presidente della repubblica di Ungheria, con musiche di Ferenc Liszt...

La prefettura della casa pontificia ha inoltre fatto sapere che un'udienza papale non sarà accordata al Pontificio Istituto di Musica Sacra nemmeno nei prossimi mesi, cioè nel seguito dell'anno del centenario.

L'unico cenno pubblico al centenario dell'Istituto è arrivato tra i saluti del papa dopo il "Regina Cæli" in piazza San Pietro di domenica 29 maggio.

È ormai evidente, dopo sei anni, che Benedetto XVI, nel selezionare drasticamente le cose fatte da lui di persona, ha rinunciato ad agire e a prendere decisioni nel campo della musica sacra.

Ma è anche fin troppo evidente, a questo punto, che chi decide al suo posto in questo campo – nella segreteria di Stato come nella prefettura della casa pontificia o altrove – opera spesso in modo difforme e persino contrastante con quella che è la visione del papa.

Posto questo divario, resta incomprensibile perché papa Benedetto lo tolleri.

In altre parole, resta incomprensibile perché abbia deciso di rinunciare a poche e semplici decisioni operative che erano e sono nella sua piena disponibilità, in un campo come questo che egli giudica così cruciale e su cui ha idee chiarissime. E perché abbia lasciato tali decisioni a uomini i quali, visto ciò che fanno, di certo non l'aiutano nel suo sforzo di ridare luce e "splendore di verità", anche musicale, alla liturgia cattolica.

Che dire? Noi andiamo a consolarci con qualche britannica vocalità...



 Testo da L'espresso (via Cantuale Antonianum), immagine da Orbis Catholicus secundus

45 commenti:

Anonimo ha detto...

Una delle Messe più belle di Papa Benny è stata quella in Westminster Cathedral: la musica è stata MAGNIFICA, forse più efficace di tante parole.

Anonimo ha detto...

Lo sappiamo che da sempre la cappella musicale di Westmister è la migliore !!!! Ha delle voci splendide, ma Palombella o no mi spiace ma nessun maestro a Roma sarebbe capace di far cantare la Cappella Sistina in quel modo !!! Comunque in S. Maria Maggiore i bimbi non hanno cantato male,e chi dice che non erano intonati si sbaglia di grosso !Forse le ossa di Catena riuscirà a farli tornare al suo antico splendore? ah Ah

LALLO GRINTON ha detto...

La differenza SOSTAZIALE tra i romani e gli inglesi è la presenza dei falsettisti. A Roma furono sbattuti fuori a calci proprio dal BART.

Pietro Il Romano ha detto...

Mah, non è che la messa di Westminster fosse proprio il massimo liturgicamente parlando. Certamente tutto diventa splendido se confrontato con il livello miserrimo della cappella Sistina, e soprattutto con le pseudo composizioni di quell'ignorante di Palombella.
Egli non conosce né gusto né prassi, ascoltatevi il Regina Coeli, o ancora meglio la sua Missa Horribilis a quattro voci, uno scempio che grida vendetta al cospetto di Dio. Una cosa di cui, personalmente, mi vergognerei profondamente.
Palombella dirige con la penna in mano, senza mai guardare il coro (come faccia, è un mistero della fede). Gli effetti sono stati evidenti fin dall'inizio: ascoltate il Palestrina diretto da questo incapace, sfigurato all'inverosimile (andatevi ad ascoltare invece la Missa Papae Marcelli eseguita all'incoronazione di Giovanni XXIII, tutt'altra storia).
Non conosce cosa sia il tempo, tutto è lentissimo, lento come la morte.
Non sa neppure cosa sia il canto gregoriano, ascoltatevi il Victimae Paschali e capirete, una roba pietosa e vergognosa.

Andrebbe allontanato a calci nel sedere, ma in Vaticano la meritocrazia non esiste. Se sei salesiano, puoi diventare anche Segretario di Stato, magari con un bel nasone rosso da pagliaccio e un sorriso ebete tipo Totò.

Anonimo ha detto...

La liturgia a Westminster è stata super musicalmente parlando. Quel coro è il top.

Pietro Il Romano ha detto...

Insomma. Il coro è davvero in gamba, è vero. Ma McMillan personalmente è troppo bombastico, il gong in chiesa fa ridere, specie la marcetta del dopo Vangelo. Detto questo non metto in dubbio che la preparazione liturgica di quel coro e dei cori inglesi in generale è eccelsa. Altro che Palomeblla gne gne, che si inginocchi di meno e studi di più, ignorante.
Guardi che so quello che dico, me ne intendo io, lo sa?

Redazione Sacris Solemniis ha detto...

Oh sì sì, SAPPIAMO.

Anonimo ha detto...

...ma anca no!

Pietro Il Romano ha detto...

Insomma, come vi permettete? Siete poco rispettosi, io vi porto le prove di quello che dico. Non ce l'ho con voi, ce l'ho con Palombella, un emerito ignorante, non capisce niente, non sa scrivere, non sa dirigere.
Perché lo hanno chiamato? Rispondete per favore.

Anonimo ha detto...

... volere del Santo Padre! Che quando comoda a voi va benissimo, e quando non v'aggrada per nulla ci si inventa chissà quali intrighi di palazzo per denunciare il presunto vulnus alla Pontificale Volontà. La realtà è ben diversa e dovete tutti rassegnarvi. Il Papa vuole Palombella e questi sono i fatti.

Pietro Il Romano ha detto...

Leggiti bene cosa scrive Magister. Se fosse vero che al Papa piace Palombella significherebbe che il Papa capisce ben poco di musica.
Questo è quello che scrive anche Magister e che sottoscrivo.
La verità purtroppo è un'altra. E ha a che fare con quanto si dice in queste ore a proposito del PIMS, del suo Rettore, dei card. Grocholewski e Bertone.
Meditate, o miseri, meditate.

Anonimo ha detto...

Ma voi non potete accettare che il Papa capisca, non poco, ma certo "mediamente" di musica, da dilettante qual'è, perchè il Papa deve essere sempre al top della sapienza e intelligenza umana. Ho letto, ho letto bene ... e capisco che c'è sempre chi è più papista del Papa e chi di mestiere non fa altro che insegnarGli il Suo Mestiere. Meditate voi, o miseri!

Pietro Il Romano ha detto...

Qual è si scrive senza apostrofo.
Quante volte dovrò ripeterlo... (naturalmente mi dirai che sarà stata una svista)

Anonimo ha detto...

C'è chi si rifugia nell'eccesso di apostrofi e chi nell'eccesso di cazzate...

Diomiso Spengipazzi ha detto...

Rispondi piuttoso a tono a chi ti accusa di superbia intellettuale, vediamo cosa replichi!

Pietro Il Romano ha detto...

Diomiso, a chi ti riferisci?

LALLO GRINTON ha detto...

a ti, no!

Anonimo ha detto...

W Palombella, il più meglissimo direttore della Sistona che c'è!!!

Piperita Patty ha detto...

Si, evviva Palombella, voluto dal Papa in persona e quindi pienamente accreditato, dichiarato idoneo, capace e confermato. Palo santo subito e tutti gli altri zitti!

Anonimo ha detto...

brava piperita...sei come la menta che togli l'alitosi puzzolente !!! .."Ti spunta un fiore in bocca " diceva una vecchia pubblicità..ta ta ta ta

pietro ha detto...

ANONIMO posso capire certi errori di ortografia che facciamo tutti e la maggior parte per errore di tasto, ma il tuo meglissimo è da 3 in italiano, nemmeno i bambini delle elementari lo scrivono. Allez cordialmente.

Anonimo ha detto...

Oooooh, ma quanti sapientoni in questo cattoblog, è il più meglissimo che c'è in giro... (hei, saputello, tu non hai la minima idea di come scrivono i bambini delle elementari!).

pietro ha detto...

Sì lo so scrivono meglio di te.

Redazione Sacris Solemniis ha detto...

Ecco, il cattoblog pretende che i commenti siano ragionati e scritti con quel po' di carità cristiana. Salutoni

Anonimo ha detto...

Carità cristiana è ammonire i peccatori... e io ammonisco pietro il superbo ... se pure non lo si debba passare in cura ai colleghi di psichiatria.

Anonimo ha detto...

Redazione, illustre redazione, intervenga acciocchè l'imputato Pietro si discolpi dalle accuse di piùpapismodelpapa mosse in codesto stimato blog, altrimente finisce evangelicamente, vale a dire che si inorridisce per apostrofi su post altrui e non si vedono le travate sui propri...

Redazione Sacris Solemniis ha detto...

... moeghea!

Anonimo ha detto...

...giustissia...!

pietro ha detto...

Imputato di che cosa? Perché ti ho detto di imparare a scrivere in italiano?

Anonimo ha detto...

Io in itliano scrivo benissimo al contrario di te che confondi forma con sostanza e sei un ipocrita. Sei imputato di piupapismodelpapa per quel che hai detto su Palo. E' questa la sostanza su cui rispondere e non le tue ridicole, meschine, basse e inopportune osservazioni grammaticali. Vergognati!

Piperita Patty ha detto...
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Nigra sum sed formosa ha detto...
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LALLO GRINTON ha detto...
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Diomiro Spengipazzi ha detto...
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LALLO GRINTON ha detto...
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Diomiro Spengipazzi ha detto...
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Lisa 74 ha detto...
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Anonimo ha detto...
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Redazione Sacris Solemniis ha detto...

La smettiamo? Cortesemente, basta commenti-barzelletta!

Anonimo ha detto...

Redazione incolta e dittatoriale, costringi piuttoso l'infido Pietro a rispondere a tono!

Anonimo ha detto...

Già, vero, vero !

Anonimo ha detto...
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Jijo Straccaganassa ha detto...
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Anonimo ha detto...

Palombella sarà sostituito a breve da un Maestro argentino messo dal Santo Padre!

Anonimo ha detto...

IL PALOMBELLA HA I GIORNI CONTATI,I CANTORI SONO TUTTI CONTRO DI LUI,IMBARAZZATI DALLE SUE USCITE E LA PREPARAZIONE MUSICALE,SI SPERA CHE L'ESTATE PORTI CONSIGLIO..TUTTO SI MUOVE CONTRO DI LUI E IL RITORNO DEL FRISINA ALLE CERIMONIE PAPALI SEMBRA DIRIGERE TUTTO VERSO IL MAESTRO DEL CORO DEL VICARIATO...CHE ALMENO È UNA BRAVA PERSONA E SOPRATUTTO SERENA...!SACERDOTE VERO..

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