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Niente Giuliodori, a Vicenza arriva Pizziol


Vicenza ha un nuovo vescovo. E' monsignor Beniamino Pizziol, vescovo ausiliare del patriarcato di Venezia. L'annuncio ufficiale è stato dato al Palazzo delle Opere Sociali. E' stato così scritto l'ultimo capitolo dell’intricata (e piuttosto lunga) vicenda della successione a monsignor Cesare Nosiglia, diventato arcivescovo di Torino ben sei mesi fa. Il nome di Pizziol sarebbe stato preferito a quello di Claudio Giuliodori, 53enne vescovo di Macerata, e di Franco Giulio Brambilla, proveniente dall’arcidiocesi di Milano. I due presuli facevano parte della terna sottoposta al vaglio di papa Benedetto XVI. Pizziol, classe 1947, è nato a Treporti, diocesi di Venezia. Dal 1987 al 2002 è stato parroco nella parrocchia di San Trovaso in Venezia. In questo anno riceve la nomina di vicario generale del patriarcato e canonico onorario di San Marco. Il 5 gennaio 2008 papa Benedetto XVI lo ha nominato vescovo ausiliare di Venezia, assegnandogli la sede titolare vescovile di Cittanova e il 24 febbraio 2008 è stato consacrato vescovo. Il motto scelto nel suo stemma vescovile è «Deus caritas est». La scelta di Scola in questi nove anni si è rivelata azzeccata. Il suo vicario proviene da un background che si può definire approssimativamente «progressista», con un’attenzione particolare alle questioni dell’ecumenismo. Ma questo non gli ha impedito di dialogare in maniera intelligente e fruttuosa con tutte le componenti e movimenti della diocesi. Di sapersi muovere agilmente nella complessa realtà veneziana senza preconcetti ideologici, come è nella miglior tradizione della diocesi lagunare.
Da parte dei vescovi veneti ci sarebbe stata una alzata di scudi: da quello che è trapelato i nostri presuli avrebbero chiesto un vescovo veneto per il capoluogo berico, in una sorta di federalismo pastorale. Giuliodori sta facendo bene, nella sua diocesi: in questi giorni ha trionfalmente riaperto la Basilica Concattedrale San Flaviano Martire di Recanati. Nato a Osimo, in provincia di Ancona, nel 1958, Giuliodori vanta un curriculum degno di nota, come abbiamo rilevato in passato. Vicino al cardinale Camillo Ruini, nel 1998 è stato nominato Direttore dell’ufficio nazionale per le comunicazioni della Conferenza episcopale italiana. Nell’ottobre 2006 è stato nominato dal Papa consultore del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali; dal 2002 è direttore responsabile della rivista delle Giornate mondiali della gioventù edita dal Pontificio Consiglio per i laici. È stato anche professore al Laterano quando la pontificia università era guidata da Angelo Scola, attuale patriarca di Venezia. Ma il curriculum di Giuliodori non è mai stato messo in discussione. Anzi, il suo nome fino a qualche giorno fa era in testa per la guida della diocesi berica. Ma la volontà dei vescovi veneti è stata invece quella di esprimere un vescovo del territorio.

Lo Stemma di Mons. Beniamino Pizziol

RINUNCE E NOMINE
 NOMINA DEL VESCOVO DI VICENZA (ITALIA) 
Il Santo Padre Benedetto XVI ha nominato Vescovo di Vicenza (Italia) S.E. Mons. Beniamino Pizziol, finora Vescovo titolare di Cittanova e Ausiliare di Venezia.
 S.E. Mons. Beniamino Pizziol

S.E. Mons. Beniamino Pizziol è nato a Ca’ Vio-Treporti, patriarcato e provincia di Venezia, il 15 giugno 1947.
Ha percorso l’itinerario formativo nel Seminario Minore e Maggiore di Venezia fino all’ordinazione sacerdotale, ricevuta il 3 dicembre 1972 dall’allora Patriarca di Venezia, il Cardinale Albino Luciani.
Da giovane chierico, ha ottenuto dal Cardinale Patriarca il permesso di svolgere un’attività lavorativa per breve periodo.
Ha frequentato i corsi di Liturgia Pastorale presso l’Istituto Santa Giustina di Padova.
Dal 1972 al 1987, è stato Vicario Parrocchiale. Dal 1987 al 2002, è stato Parroco di San Trovaso in Venezia e Incaricato della Pastorale Universitaria. Dal 1996 al 2002, è stato Assistente dell’AIMC e della FUCI. Dal 1997 al 2002, ha svolto l’incarico di Pro Vicario Foraneo. Dal 1999 al 2002, è stato Membro del Collegio dei Consultori.
Dal 2002, è Vicario Generale di Venezia e Canonico Onorario di San Marco e dal 2007 Moderatore della curia patriarcale.
Eletto alla Chiesa titolare di Cittanova e nominato Ausiliare di Venezia il 15 gennaio 2008, ha ricevuto l’ordinazione episcopale il 24 febbraio successivo.
[00562-01.01]
[B0221-XX.01]
da corrieredelveneto.corriere.it, bollettino vaticano

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciò vuol dire che Venezia avrà un nuovo ausiliare. E credo di sapere anche chi sia, colui che si sta preparando da anni e anni e a cui è stata soffiata la nomina sotto il naso proprio da Pizziol.
Basta chiedere a qualunque prete del patriarcato e ti sanno rispondere...

Anonimo ha detto...

Tra l'altro ho come l'impressione che il nome di Giuliodori non sia mai apparso nella terna: viene dunque da chiedersi, ma chi sarà mai stato a sparare ai quattro venti dal Corriere questo falso scoop, per giunta adesso dicendo "Niente Giuliodori..." dando la colpa ai vescovi veneti (che sono come sempre l'un contro l'altro armato, nella migliore delle ipotesi, con l'unica eccezione di Mattiazzo, quello invece manco sa di essere al mondo, e fa una fatica boia a parlare in italiano, fine o.t) che hanno boicottato la nomina papale?
Mi sembra francamente un atteggiamento un po' puerile, il solito finto giornalismo, che purtroppo ha trovato anche qui qualcuno magari in buona fede che vi ha abboccato.

Posso dirvi io invece, come sarà andata con ogni probabilità?
Il Deus ex machina di tutta la vicenda si chiama Angelo Scola. Lui è stato a volere:
1) Un ausiliare a Venezia (cosa per lo meno bizzarra)
2) A volere Pizziol come ausiliare di Venezia (facendo arrabbiare e non poco chi quella nomina l'accarezzava da anni, e che torna oggi inaspettatamente in corsa)
3) A "suggerire" al papa il nome di Nosiglia a Vicenza, con il beneplacito e il sostegno di Ruini
4) A lasciare partire Pizziol per i lidi vicentini
5) Qui vivet, videbit...

Mi spingo oltre, ma non penso di sbagliare di tanto: se quel Giuliodori un giorno non dovesse atterrare proprio a Venezia (e significa che a volerlo sarebbe sempre Scola), il successore ha già un nome e un cognome: si chiama Salvatore (per gli amici Rino) Fisichella.
Guardate le coincidenze, cari amici:

1bis) Fisichella subentra a Scola quale rettore della Lateranense
2bis) Scola tira fuori dal cappello il Pontificio Consiglio per la nuova Evangelizzazione (che ancora, purtroppo, langue), e chi diventa presidente?
3bis) Ancora lui, il nostro Rino Fisichella.
4bis) Oltre alle storielle che vogliono Scola a Milano, banalità abbastanza prive di senso, se invece questi dovesse partire per Roma (caso 1, alla Dottrina della Fede - caso 2, qualche piano più su...) sapete chi arriverà a Venezia in gondola?
5bis) vedi 3bis

Anonimo ha detto...

Ma caro anonimo delle ore 13:58: chi sarebbe questo prossimo ausiliare? Tutto nelle mani di Scola? Fisichella a Venezia, come se fosse il ripostiglio dei cardinali intellettuali. Che noia.

Anonimo ha detto...

E sentiamo, anonimo delle 14.05, chi vorresti a Venezia... Un Sbregantini? Oppure un Mattiazzo?
Ecco, scegliamo Mattiazzo, certo non si può dire che lui sia un intellettuale, non sa mettere due parole in croce, potrebbe essere una buona carta da giocarsi per la cattedra di Marco. Tra l'altro Mattiazzo non arriverebbe in gondola, ma a bordo di un trattore per il lungo Brenta, e al posto del pastorale un forcon par rimestar a paja.

Anonimo ha detto...

Mattiazzo non sembra aver lavorato male a Padova. La pastorale... in fin dei conti la Diocesi è grande. E poi, anche se in questo blog è stato messo in cattiva luce, ma il presbiterio del duomo è proprio bello. E poi, mica è tanto rozzo! Insomma...

Anonimo ha detto...

Anonimo delle 14.18, ti ringrazio, mi hai fatto fare una grandissima risata.

Ora passiamo alle cose serie: Mattiazzo non ha fatto male, dici tu. Però, chissà perché, tutti i casi più bizzarri di pretaglia vengono da là, ci sarà pure un denominatore comune, o no?

1ter) ti ricordi chi era Sante Sguotti? Ti ricordi con quale delicatezza era stata trattata la sua vicenda, praticamente in mondo visione?

2ter) poco dopo c'era un altro prete che voleva andare al grande Fratello, ma l'hanno stoppato, purtroppo (sai che risate ci saremo fatti?) Purtroppo il nome non me lo ricordo, ma qui sicuramente ci sarà qualcuno che mi potrà aiutare.

3ter) c'è il rompiscatole di un prete ormai universalmente noto come Don Spriss, che sarà anche un bon fio, ma credo che col celebrare messa forse ha fatto un po' male i suoi calcoli

4ter) il grandioso (da risate da svacco) don Spoladore, che aveva trasformato la sua chiesa in una associazione con evidenti scopi di lucro, e si è saputo che chiedeva ai suoi fedeli sostanziali contributi per fantomatici "corsi", spacciando anche finte conoscenze di medicina alternativa. Ebbene tutto ciò a Mattiasso non è bastato, voleva che ci scappasse fuori l'incidente, e in effetti qualche tempo dopo aver ormai diffuso il suo verbo nefasto in tutta Padova (e dintorni) presso coloro che si bevono tutto, è venuta fuori la storia del figlioletto e della sua amante.

Che bello il presbiterio padovano, non trovi?

Quanto poi all'altro presbiterio, quello della cattedrale, ti invito ad andarlo a visitare con più attenzione, guarda a destra, ai piedi della scalinata, c'è la figura di un santo (mi sembra Sant'Antonio) che lungo il cammino lascia cadere dietro sè le pettole (altrimenti detti str..zi)
Guardare per credere, non dico balle.
Oltretutto il povero Crocifisso sembra il fratello povero di Robocop.

Ah, quasi dimenticavo:

6) Mattiasso si è rifiutato di celebrare il funerale dell'alpino di Thiene caduto, per i motivi che sono noti a tutti, rincarando poi la dose dicendo che costui non doveva essere trasformato in un eroe.

Nella prossima puntata pubblicherò anche i video di Youtube dei suoi impareggiabili auguri di Natale, e farò i sottotitoli alla Mai dire gol, tipo "un uomo, un perché", e vedete le cose che vengono fuori. Anche qui, provare per credere!

Lupo grigio ha detto...

credo che i lavori di "adeguamento" siano i più insensati mai compiuti in una Cattedrale del nord italia. Per non parlare dei costi stratosferici dei marmi e del Vangi, unico artista vivente che ha già un museo dedicato a se stesso.

Tornando all'Arcivescovo Antonio, credo sia universalmente noto che era destinato a Venezia nell'89, ma qualcuno frenò la corsa. Padova è una comica unica, con il Vescovo che sodalizza con il Delegato Papale del Santo per bloccare la visita del Papa in città... siamo tornati al medioevo!

Anonimo ha detto...

Penso che il nome perfetto per la sede patriarcale di Venezia sia mons. Mario Oliveri. La diocesi di Venezia avrebbe bisogno di un Patriarca come Oliveri (seppur sperando che Scola rimanga a Venezia fino a fine mandato e anche oltre).

P.S. Lupo Grigio, nel 1989 dove sarebbe stato destinato il card. Cé per essere sostituito da Mattiazzo? Ho sentito anch'io la storia della visita papale a Padova bloccata e credo che nemmeno nel medioevo si siano mai raggiunti questi livelli.

Anonimo ha detto...

Caro Anonimo delle 15.03... Magari, mio caro.
Il povero Oliveri è stato relegato al suo povero esilio ingauno e sembra che nessuno se ne ricordi più. Povero, un grande e santo vescovo. Speriamo che sia promosso prima dell'età della pensione.

Anonimo ha detto...

ah, quante parole...
by seminarista di Venezia

Anonimo ha detto...

Ah quante parole, caro seminarista. Ma dimmi: che si dice del tuo rettore Lucio?

Anonimo ha detto...

Scola, Arcivescovo di Milano;
Giuliodori, Patriarca di Venezia. Oppure: Pres. Pontificio Consiglio Comunic. Sociali o Prefetto Congreg. per i Laici.
Fisichella, resta in Curia!
Il Pontificio Consiglio è neonato. E poi, ha fatto tanto per avere un dicastero ad hoc!!!

Anonimo ha detto...

Sono l'anonimo del msg precedente. Avete visto che Scola andava a Milano? Il Primo è fatto! Adesso aspettiamo per Venezia....

Anonimo ha detto...

eh si... fosse solo per il gf... c'era ben altro sotto la storia della partecipazione al grande fratello...

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