Uno sguardo veneto sulla Liturgia, musica e arte sacra, le attualità romane e le novità dalle terre della Serenissima.
Sul solco della continuità alla luce della Tradizione.

Padova, Chiesa di S. Croce, Crocifisso.


Ad genua

Salve Jesu, rex sanctorum,
spes votiva peccatorum,
crucis ligno tamquam reus,
pendens homo verus deus,
caducis nutans genibus.

Quid sum tibi responsurus,
actu vilis corde durus?
Quid rependam amatori,
qui elegit pro me mori,
ne dupla morte morerer

Ut te quaeram mente pura,
sit haec mea prima cura,
non est labor et gravabor,
sed sanabor et mundabor,
cum te complexus fuero

***

Alle ginocchia
 
Salve, Gesù, re dei santi,,
speranza invocata dai peccatori,
appeso al legno della croce come reo,
vero uomo e vero Dio,
vacillante sulle fragili ginocchia.

Che ti risponderò,
io, essere vile, cuore duro?
Che renderà all’amante,
che scelse di morire per me,
perché non morissi di doppia morte?

Che io ti cerchi con mente pura,
questa sia il mio primo pensiero,
non c’è più fatica,
sarà sanato e purificato,
quando ti abbraccerò

  
da "Salve mundi salutare" o "Rhythmica oratio" di Arnolfo di Louvain (sec. XIII)

2 commenti:

Stendec ha detto...

Segnalo anche queste due stupende liriche medioevali sul Crocifisso:

Candet nudatum pectus, rubet cruentum latus, tensa arent viscera, decora languent lumina, regia pallent ora, procera rigent brachia, crura pendent marmorea, rigat terebratos pedes beati sanguinis unda.

Bianco è il suo nudo petto. Rosso di sangue il fianco. Le viscere tese inaridiscono. Gli occhi stupendi languono. Il volto regale impallidisce. Le nobili braccia si irrigidiscono. Le gambe pendono come di marmo. E l'onda del sangue beato riga i piedi trafitti.
San Giovanni di Fecamp, X secolo


Tota die expando in cruce manus meas ad te homo ut te amplexer, capud meum inclino ut amplexatum deosculer, latus meum aperio ut osculatum introducam ad cor meum, et simus duo in carne una.

Per tutto il giorno, o uomo, tendo verso di te le mie mani dalla croce per abbracciarti, e dopo averti abbracciato, piego il mio capo per baciarti, e quando ti ho baciato, ti apro il fianco per condurti fino al mio cuore così da essere due in una sola carne.
John Whiterig, XIV secolo

Redazione Sacris Solemniis ha detto...

Grazie, molto gentile!

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