Egrediamur igitur, charissimi, obviam Domini Bethphage, compuncti timore pœnæ et spe cœlestis vitæ firmati, confitendo peccata humiliter, et simpliciter ambulando, substratis vestibus nostræ carnalitatis, ut in nobis dignetur sedere Dominus, et nos secum in cœlestem Hierusalem introducere. Amen. (San Pier Damiani, Sermo VII, Homilia in Dominica Palmarum, PL 144, 545)
Usciamo perciò, carissimi, sulla via del Signore al monte degli Ulivi, compunti per il timore della pena e per la speranza della vita celeste, confessando umilmente i peccati e camminando con semplicità, stese le vesti della nostra concupiscenza, affinché il Signore si degni di sedere su di noi, e noi assieme a Lui veniamo introdotti nella celeste Gerusalemme. Amen.
Opportune utique processioni passio coniuncta est, ut discamus in nulla lætia huius sæculi habere fiduciam, scientes quoniam extrema gaudii luctus occupat. (San Bernardo di Chiaravalle, Sermo II, De passione et processione et quatuor ordinibus processionis, PL 183, 256)
Certo, in maniera opportuna alla processione è congiunto il passio, affinché apprendiamo a non avere fiducia, in nulla, tramite la letizia di questo secolo, comprendendo che il lutto si impadronisce dell'estrema gioia.
Hosanna filio David (Matt. XXI, 9). Vox exsultationis et salutis, vox gaudii et pietatis, vox fidei et amoris, adgratulans adventui Redemptoris, atque prophetico protestans gaudio desideratæ laetitiam redemptionis. Hosanna filio David, ait hæc familia David; salus est illi qui factus est ex semen David, ut salvet eos qui sunt ex fide David. Laudate, laudate, pueri, Dominum, laudate nomen Domin (Psal. XII, 1, 2); dicite: Sit nomen Domini benedictum (Job 1, 21), sit benedictus, qui venit in nomine Domini. (Beato Guerrico d'Igny, Sermo IV, Qualiter Christus benedicendus, PL 185, 137-138)
Osanna al Figlio di Davide (Mt 21, 9). Voce d'esultanza e di salvezza, voce di gaudio e di pietà, voce di fede e d'amore, che accoglie l'avvento del Redentore, ed esprime con profetico gaudio la letizia della desiderata redenzione. Osanna al Figlio di Davide, afferma questa discendenza di Davide; è la loro salvezza, Colui che è della stirpe di Davide, affinché Egli salvi loro, che hanno stessa fede di Davide. Lodate, lodate il Signore, o fanciulli, lodate il nome del Signore (Sal 12, 1, 2); dite: sia benedetto il nome del Signore (Gb 1, 21), sia benedetto, Colui che viene nel nome del Signore.
"Attraverso le note della Santa Liturgia, intanto, è sempre Gesù che passando sulla terra si accosta alle dimore degli uomini. I bambini innocenti lo hanno subito scorto, i primi, al suo incedere sopra l'umile giumento, super pullum asinae. Essi agitano rami di fresco olivo intorno a Lui, e gli cantano Osanna, osanna; mentre gli adolescenti e gli uomini maturi stendono i loro mantelli sul suo passaggio, anch'essi salutandolo con le note del canto antico. In questo episodio di mitezza, di gaudio interiore e di pace dolce e serena, come non vedere la espressione della Santa Chiesa di Gesù su tutti i punti della terra, della Chiesa acclamante al suo Salvatore, al suo Maestro divino, sorgente della sua vita e sicurezza della sua felicità eterna? Dice bene Sant'Agostino : Rami palmarum laudes sunt significantes victoriam. I ramoscelli di olivo sono inni cantanti vittoria." (Beato Giovanni XXIII, Omelia del 10 aprile 1960)
"Come si connettono le due memorie, le due cerimonie [Le Palme e la Passione]? La prima, festante, riconosce in Gesù il trionfatore della storia, il centro del genere umano, Colui che segna le ore del tempo e dei secoli; la seconda parte sembra, al contrario, tutta negativa, luttuosa, funebre, parlandoci, essa, del processo a Gesù, della sua condanna, riprovazione e crocifissione; degli scherni da Lui subiti; del suo annientamento sino alla morte. Come perciò si congiungono i due ricordi? Il modo c’è: benché si tratti di una lezione difficile, che Gesù stesso volle già spiegare ai suoi discepoli, senza che, allora, questi la comprendessero. Quel Cristo che la speranza del popolo attendeva quale condottiero trionfante, dispensatore di glorie e potenza, di ricchezza e felicità, quel Cristo, invece, doveva venire nel dolore, nella umiliazione, nella morte. E la misteriosa contraddizione si rinnova e si perpetua. Infatti, ogniqualvolta noi aspettiamo una eredità di elevazione e di prestigio da Cristo, Egli ci lascia delusi e ci si mostra ancora con le sue braccia distese, le mani inchiodate e il capo chino del morente e del morto. Che cosa vuol dire ciò? Qui deve concentrarsi il nostro pensiero, se vuole comprendere il senso della Grande Settimana, delle odierne cerimonie e delle altre che seguiranno. Vuol dire che dobbiamo collocare i nostri aneliti, la nostra sorte, i nostri veri bisogni, la nostra speranza non nel mondo presente, bensì nell’altro, in quello eterno; non nella supremazia temporale e materiale, esteriore, ma in assai diverso trionfo, quello conseguito da Gesù con la sua morte di croce; portando, cioè, a noi un sacrificio." (Paolo VI, Omelia dell'11 aprile 1965)
foto da Daylife
3 commenti:
Un omaggio al nostro Santo Padre Benedetto XVI nella ricorrenza della Sua elezione al Soglio Petrino 19 aprile 2005
Grazie Santità!!
e un grazie alla Divina Provvidenza!
Il video contiene due canti: Tu es Petrus e l'Oremus pro Pontifice
http://it.gloria.tv/?media=147196
Oremus pro Pontifice nostro Benedicto
Dominus conservet eum et vivificet eum et
beatum faciat eum in terra et non tradat eum in animam inimicorum eius
Preghiamo per il Papa Benedetto.
Il Signore Lo conservi, Gli doni vita e salute,
Lo renda felice sulla terra
e Lo preservi da ogni male. Amen.
Brava CATERINA,"Dominus conservet eum", spero proprio che duri a lungo e che arrivi almeno all'età di Leone XIII, così almeno nel frattempo i bollori di molti Cardinali e Vescovi attuali si saranno spenti. Buona Pasqua.
Surrexit Christus est vere alleluja alleluja Auguri a tutti di Buona Pasqua
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