Uno sguardo veneto sulla Liturgia, musica e arte sacra, le attualità romane e le novità dalle terre della Serenissima.
Sul solco della continuità alla luce della Tradizione.

Il Papa in arrivo: l'elenco dei doni


 Il dono delle Chiese del Triveneto

Il dono che le Chiese del Nordest porgono al Santo Padre sono dei candelieri eseguiti esclusivamente a mano, a Murano, dai "maestri" che sono gli ultimi allievi di Archimede Seguso, artigiani che portano avanti la tradizione della fornace che egli fondò e che tutt'ora è in attività. 
Di linea leggera, nella loro semplicità si ergono verso l'alto, impreziositi da particolari in oro zecchino e da minuscole croci incise.
 
La tradizione pluricentenaria della famiglia Seguso nel vetro è stata rispettata anche con la creazione di quest'opera.
 
SEGUSO VETRI D'ARTE
Galleria delle Opere

Archimede Seguso nasce a Murano il 17 dicembre 1909.
Giovanissimo, si avvicina alla lavorazione artistica del vetro e forgia la sua straordinaria anualità rifacendo vetri settecenteschi. Poco più che ventenne diventa un esperto maestro, distinguendosi anche con la nuovissima lavorazione del vetro pesante. Prende come disegnatori nella fabbrica di famiglia, prima Vittorio Zecchin e poi Flavio Poli. Realizza: "Vetri sommersi bulicanti", "Profusi d'oro", "Corrosi", "Iridescenti" (1935-37).

Nel 1946 Archimede fonda la "Vetreria Seguso Archimede". Crea i "Cordonati", gli ad "Anelli" (1948); gli "Aghiformi", gli "Opachi oro", i "Nudi in nero" e "Cristallo iridescenti" (1949).Gli anni cinquanta sono anni di ricerca e di innovazione tecnica della lavorazione del vetro e dello studio del colore: "Merletti" (1952) e le "Piume" (1956).

Anche negli anni sessanta Archimede sforna moltissimi vetri interessanti, oggi ricercati dal collezionismo: "Fili continui" (1962), "Aleanti" (1964), "Colori" (1966) "Fasce sovrapposte" (1966), "Filigrana stellata" e i "Cipolla" (1968). Gli "Optical" (1972). Partecipa a Biennali di Venezia, alle Triennali di Milano e Liegi e a moltissime altre mostre.
 
Archimede tuttavia non lascia l'antico amore per la scultura a massello e crea opere quali "Testa di donna dormiente" (1971), strettamente collegata all'altorilievo di "Donna dormiente seduta su scanno" (1951), "Il germoglio" e "Doppia eclissi" (1986), "Testa di bimbo" (1972).

Nel 1982 partecipa alla mostra dei Mille anni del vetro a Venezia a Palazzo Grassi e al Museo Correr, con più sculture e con il "Cristo deposto" (che si trova in deposito nel Museo della Basilica di san Marco).
Il Save Venice lo onora tributandogli una mostra personale a New York "Il Maestro dei Maestri" presso Tiffany & Co. nel 1989. Nel 1991, il Comune di Venezia ospita «I Vetri di Archimede Seguso»; le opere vengono esposte a Palazzo Ducale.

Nel 1982 realizza "La mia Europa", un obelisco in vetro soffiato blu, alto più di due metri.
 
Negli ultimi anni di vita l'ispirazione riprende forza e motivo dalle ricerche dell'uso del colore, come in "Riflessi e Intarsi" (1990), "Primavera stellata" (1992), "Vasi intrico" (1994) "Verde Serenella 18" (1996), realizzati con il nipote Antonio. Nella serie  "Vasi la Fenice" (1996), diversi l'uno dall'altro per forma e colore, si rivivono le emozioni per l'incendio del teatro veneziano.

Archimede Seguso muore novantenne, il 6 settembre 1999, lasciando una traccia indelebile nella storia del Vetro Artistico di Murano
I doni delle Istituzioni civili

Il dono del Comune di Venezia
 
L’ “Ostensorio della Gloria” realizzata dalle mani di mastri vetrai di Murano. Questo il dono che il Comune di Venezia porge al Santo Padre.


Una pianta di vite con tre radici sorregge la “casa” dell’Ostia Santissima (il cerchio centrale) dalla quale si aprono a croce tre sfere in cristallo completamente dorate, legate al cerchio da tre tralci di vite. Le tre sfere d’oro sono le persone della Trinità che, a loro volta, interagiscono col mondo in un moto verticale attraverso Fede, Speranza e Carità nella croce e, in Cristo, come segno visibile di vita (le radici,la vite, i tralci) sempre in vetro trasparente (in verità). Dal centro, nei quattro spazi tra le sfere e il gambo di sostegno, dipartono sette raggi di luce in cristallo, dorato internamente (tre Dio + quattro il mondo). Le punte dei raggi idealmente disegnano un quadrato (il mondo). Pertanto l’ostensorio presenta la figura di Cristo Glorioso nei suoi aspetti di fonte di vita, luce, verità, salvezza.
 
 
Il dono della Provincia di Venezia
 
Si tratta di un violino naturale in vetro di Murano massello, completamente trasparente, fatto a mano dalla vetreria Silvano Signoretto e famiglia, su commissione della Provincia di Venezia, su  cui è incisa la frase: “ La musica varca le frontiere, e unisce i cuori dei popoli “ - in omaggio al Santo Padre, Papa Benedetto XVI e alla sua passione per la musica.
 
 
Il dono della Regione Veneto
 
Un “razionale” in argento, l’ornamento che chiude sul petto il Piviale del Sommo Pontefice, appositamente realizzato a mano dagli Argentieri Calegaro di Padova in forma totalmente gratuita.
 
E’ questo il dono della Regione del Veneto che il presidente Luca Zaia ha fatto pervenire al Papa Benedetto XVI in visita pastorale nel nordest. L’opera è stata consegnata venerdì nelle mani del Patriarca di Venezia Angelo Scola. Il fermaglio raffigura l’Apostolo Pietro che approva il Vangelo di Marco, secondo un’iconografia riprodotta nella Basilica Marciana, in un mosaico del XIII secolo nella cappella Zen e in un paliotto argenteo del XIV secolo, ed il soggetto risale al testo “Gli uomini illustri, VIII, 1” del Padre della Chiesa Girolamo. La scena illustra il legame antico e profondo tra la Chiesa di Roma, quella di Aquileia, che secondo la leggenda altomedievale faceva risalire i suoi inizi a Marco stesso, e quella di Venezia, che continua l’eredità di Aquileia e custodisce da secoli le spoglie dell’Evangelista. Sulla parte alta del razionale è incisa la frase “Allora San Pietro approva il Vangelo di San Marco e lo consegna perché sia letto”. Il prezioso ornamento è stato realizzato utilizzando tecniche estremamente sofisticate: le forme, la prospettiva, i singoli particolari sin nei minimi dettagli sono stati definiti attraverso un’analisi preliminare su carta. La mano di un esperto incisore ha quindi disegnato con una punta d’acciaio su lastra le forme del soggetto, riproponendone i contorni, le parti in luce e quelle in ombra. Il metallo è stato quindi cesellato su entrambi i lati: così, quelli che su una foto erano particolari, sono divenuti sporgenze e rientranze e sono nate forme, spessori e volumi. Un semplice pennino ha quindi contornato queste forme, creando suggestivi effetti chiaroscurali. Il tocco finale è stato dato utilizzando i colori ad olio, che hanno perfezionato l’oggetto dandogli vita.

Il set per la Liturgia
 Consorzio Promovetro Murano, in collaborazione con Confartigianato Venezia e Confindustria Venezia, in rappresentanza dell’isola di Murano e della sua millenaria arte vetraria, ha partecipato, attraverso la realizzazione di 60 calici, 60 patene, una brocca, un piatto e due ampolle e piattini in vetro di Murano, contrassegnati con il marchio della Regione del Veneto Vetro Artistico® Murano, alla visita pastorale del Santo Padre Benedetto XVI.
Gli oggetti realizzati dalle sapienti mani dei maestri vetrai dell’isola, su disegno esclusivo dell’Architetto Stefano Bianchi, sono stati donati a Sua Santità Benedetto XVI per esser utilizzati dal Santo Padre e dai prelati che lo aiuteranno durante la celebrazione della Santa Messa nel parco di San Giuliano il giorno 8 maggio.
 
Questo omaggio, frutto di mesi di intenso lavoro e di rapporti del Consorzio Promovetro con la curia patriarcale di Venezia, è un’occasione che l’isola di Murano ha voluto e saputo cogliere immediatamente, per far conoscere il marchio Vetro Artistico® Murano, coinvolgendo tutta l’isola, dalle istituzioni, alle associazioni ed alle maestranze tutte.
 
Il Consorzio Promovetro di Murano nasce nel 1985. Nel corso degli anni è divenuto un'importante realtà consortile tanto da annoverare tra i suoi soci le due principali associazioni di categoria del settore vetro, Confartigianato Venezia e Confindustria Venezia, e rappresentare attualmente circa 50 aziende artigiane ed industriali.
L’attività di Promovetro si concentra nella partecipazione alle maggiori manifestazioni fieristiche nazionali ed internazionali; nell’organizzazione di missioni commerciali, seminari e workshop, nella realizzazione di importanti mostre di immagine, di eventi e installazioni e nella fornitura di servizi alle imprese, coordinando e supportando le proprie aziende in ogni necessità.
Inoltre il Consorzio si occupa della realizzazione di supporti promozionali quali cataloghi, depliant, cd-rom, web-site, video. Il Consorzio è anche dotato di un forno fusorio e di un forno di ricottura mobili, facilmente trasportabili, che vengono spesso utilizzati su richiesta per dimostrazioni dal vivo della lavorazione del vetro in fiere ed eventi.

Fin dalla sua nascita, Promovetro si è impegnato a valorizzare l'immagine del vetro artistico di Murano allo scopo di conservare, custodire e difendere questa arte millenaria ed al contempo promuovere, valorizzare e curare una corretta commercializzazione nel mondo di questo importante patrimonio culturale.
Nel 2001 la Regione Veneto ha affidato a Promovetro la gestione e la promozione a livello nazionale ed internazionale del Marchio Vetro Artistico® Murano (legge, regionale n. 70, del 23-12-1994).
Ecco perché Promovetro, a pieno titolo, può essere considerato uno dei principali custodi della produzione dell'originale vetro artistico di Murano.

da www.ilpapaanordest.it, immagini Corbis, g. immage

2 commenti:

Anonimo ha detto...

El regaeo de Zaia el se na porcaria, ma chei altri dò te i racomando...un vioin de vero e el trabicoeo coe lampadine fulminae! Ma gai tuti quanti perso el lumo dea rason? Complimenti a Orsoni e aea Zacariotto.

Anonimo ha detto...

Par mi 'ste robe finisse tutte in tesa a Castel Gandolfo... in Vaticano no e voe!

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