di Zita Dazzi
Il Cardinale Angelo Scola - il cui nome viene speso da mesi come quello del più probabile successore dell'arcivescovo Dionigi Tettamanzi - avrebbe manifestato la sua intenzione di restare a Venezia, città della quale è patriarca dal 2002. La notizia trapela da ambienti vaticani ed è inutile cercarne conferme sia col diretto interessato sia in Curia a Milano, dove tutti aspettano le decisioni di Ratzinger, attese per fine giugno. Pare comunque confermato che il Papa farà la sua scelta entro quella data e che Tettamanzi resterà in diocesi fino alla fine dell'estate per dare modo al successore di insediarsi a settembre, per l'inizio del nuovo anno pastorale. A quel punto Tettamanzi si trasferirà nel seminario di Triuggio, dove già i muratori sono all'opera per sistemare il suo appartamento. Ma se fosse confermata la rinuncia da parte di Scola, che pare fosse in cima alle preferenze di Benedetto XVI, si dovrebbe andare di nuovo a scavare fra le altre candidature di cui si è parlato a fine gennaio, cioè da quando sono cominciate le consultazioni fra i vescovi del nord Italia per arrivare a una prima selezione dei «papabili». Dalle prime indicazioni dei vescovi e dei cardinali interpellati, invece di una terzina di nomi, pare sia uscita una cinquina. Oltre al nome di Scola, ci sarebbe quello di Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio per la cultura. Ma anche lui ha fatto intendere in più di un'occasione che preferirebbe continuare la sua missione che ha risvolti internazionali importanti.I nomi nuovi di cui si discute sono quelli di Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, Pietro Parolin, nunzio apostolico in Venezuela, e Aldo Giordano, osservatore permanente della santa Sede presso il Consiglio d'Europa. Sul nome di quest'ultimo si concentrano le simpatie di molti nel mondo cattolico ambrosiano.Spiegano i ben informati che non è affatto detto che Ratzinger sceglierà fra i cinque nomi indicati, o che rispetterà le volontà dei diretti interessati. Esiste la concreta possibilità che il Papa faccia tutta un'altra scelta, mettendo sulla cattedra di Ambrogio un outsider, come fece Wojtyla con Carlo Maria Martini nel 1979.I nomi che sono circolati nelle scorse settimane sono quelli di Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza - favorito del segretario di Stato Tarcisio Bertone - Luciano Monari di Brescia e Francesco Bechi di Bergamo. Contro Scola giocano anche altri fattori. Primo fra tutti la non giovane età: nato a Malgrate (nel lecchese) 70 anni fa, avrebbe di fronte un episcopato molto breve e già fra sei anni sarebbe "pensionabile" come il 75enne Tettamanzi. Inoltre Scola, noto per la sua vicinanza al movimento di Comunione e liberazione ma di profilo tutto intellettuale e spirituale, potrebbe non essere gradito all'ala concreta e più operativa del suo gruppo ecclesiale di riferimento e della Compagnia delle Opere.Insomma, molti delicati nodi da sciogliere e molte incognite per conoscere chi prenderà il posto di Tettamanzi che, esattamente come successe per Martini, lascia un'eredità pesante da raccogliere. Due convocazioni per la congregazione dei cardinali sono già state indette da Benedetto XVI per arrivare alla scelta. Ma, come dicono in Vaticano, «il Papa, ascolterà tutti e poi deciderà da solo».
da la Repubblica, immagine da angeloscola.it
14 commenti:
Scola a Milano non so chi lo voglia; ma certamente i milanesi, cattolici o laici che siano, proprio no!
Questa a xe proprio cattiveria mia PEPPER...
Ho sentito dire che potrebbe andare anche Segretario di Stato al posto di Bertone (voci dalla curia patriarcale) ma mi sembra che lui stia bene dove sta.
E poi se va a Milano, verremo tormentati da un altro pistolotto riguardo chi andrà a Venezia... Sarebbe alquanto sciocchino, non credete? Eh, suvvia, siate seri.
...oramai di pistolotti sciocchini si campa da mò...
Ciacolé... e null'altro. Ah! Ma che maleducato... non ho chiesto se in questo blog veneto sia ammessa la parlata mestrina! Si può?
Certo che si può. Ormai gavemo mestrini dapartutto...
E parlata sia.
Mi scusi Redazione. Tempo fa avevo scritto che se Scola si fosse mosso al suo posto sarebbe arrivato Fisichella. Che cosa spinge Scola a rimanere a Venezia (per fortuna) e qual è la vera carta che si giocherà a Milano?
Grazie.
Sono chiacchere (come ha scritto Lallo). Certamente i punti a sfavore di Scola sono l'età e le divergenze col clero ambrosiano. Forse nei Sacri Palazzi stanno attendendo i risultati delle elezioni comunali di Milano per gestire i probabili candidati con coerenza? Chissà...
Sì, questo è evidente. Ma ora i risultati sono arrivati: la vittoria delle sinistre a Milano può agevolare l'idea di un candidato CL come Scola oppure si preferirà una persona più incline al dialogo come Ravasi? (e non raccontatemi storielle, perché non è vero che lui non voglia andare a Milano, e, secondo il sottoscritto, alla fine sarà proprio lui a spuntarla... però vorrei sentire il parere della redazione)
Più che altro, la Redazione non ha un parere sulla questione. Affidiamoci al Pontefice e armiamoci di pazienza, ma prepariamoci pure a qualche sorpresa...
Redazione, sei sibillina. Non mi hai soddisfatto. Per ripicca andrò a tradurre ciò che ha detto Mattiazzo dal Papa (ciò che ha detto veramente), vi ricordate gli auguri di Pasqua di Mattiazzo?
Quello fu effettivamente ottimo lavoro...
Fatto.
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