Uno sguardo veneto sulla Liturgia, musica e arte sacra, le attualità romane e le novità dalle terre della Serenissima.
Sul solco della continuità alla luce della Tradizione.

Festeggiare Marco, aspettando Pietro

Roma, Santa Maria del Popolo, San Marco. Pinturicchio
 
"Pax tibi Marce Evangelista meus" 


Proponiamo qualche frammento dell'omelia pronunziata quest'oggi dal Patriarca di Venezia, il Cardinal Scola, nel Pontificale celerato nella Solennità del Santo patrono della città e delle terre venete, Marco Evangelista.

1. La Seconda Lettura tratta dalla Prima Lettera di Pietro, posta sotto l’autorità del principe degli Apostoli, rivolgendosi ai fratelli delle comunità cristiane dell’Asia minore fa riferimento esplicito a Marco: «Vi saluta la comunità che vive in Babilonia e anche Marco, figlio mio» 1Pt 5,13. San Marco infatti accompagnò San Pietro nei suoi viaggi missionari in Oriente e a Roma. Marco ebbe anche una significativa comunità di vita con l’apostolo Paolo.
In ogni caso quello tra Pietro e Marco è un legame a noi particolarmente caro, in forza della veneranda tradizione che narra dell’azione ecclesiale di Marco nelle nostre terre venete.
Tra pochi giorni il successore di Pietro sarà tra noi per confermare la nostra fede. Ebbene, la Seconda Lettura illumina in pienezza cosa significhi che Benedetto XVI verrà a confermar la nostra fede. Essa dice infatti: «… il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo Gesù, egli stesso… vi ristabilirà, vi confermerà, vi rafforzerà, vi darà solide fondamenta» (1Pt 5,10).
Questi quattro verbi mostrano come la fede sia veramente il dono più potente e straordinario che l’uomo possa ricevere. Infatti, in società oggi assai fluide come quelle europee, di cosa ha bisogno l’uomo se non di taluni punti fermi su cui poggiare?
Ma proprio perché la fede mette in gioco tutto l’umano, la venuta del Papa è dono per tutti gli uomini e le donne che vivono nel Nordest, anche per quelli che non credono o che credono di non credere.

5. Per quanto riguarda le nostre terre venete, poste sotto la protezione di San Marco, la festa di oggi segnata dal dono della visita del Papa, ci chiede di recuperare con determinazione la nostra storia, per conoscerla ma soprattutto per rilanciarla nel presente e nel futuro.

6. «… il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano» (Mc 16,20b). Agli apostoli viene promessa, come conferma che essi predicando obbediscono allo Spirito Santo, una speciale protezione ed anche una speciale autorità. Dovranno pertanto attribuire i loro eventuali successi missionari non a se stessi ma al Signore che li manda. E la stessa cosa vale per quelli che per essi verranno alla fede. Cioè per noi.
Questa solenne celebrazione in onore del Santo Patrono di Venezia e delle terre venete diventa allora sprone per quella “risurrezione” personale e sociale di cui tanto sentiamo il bisogno. «Pax tibi Marce, Evangelista meus». Questa pace piena e realistica sia per noi dono e compito. Amen

15 commenti:

Anonimo ha detto...

TABELLA DEI GIORNI LITURGICI
(dalle Norme generali sull'anno liturgico e sul calendario, nn. 59-61)

La precedenza tra i giorni liturgici, quanto alla loro celebrazione, è regolata esclusivamente dalla seguente tabella.

I

[...]

2. [...]
I giorni fra l'ottava di Pasqua.

[...]

4. Le solennità proprie, e cioè:
a) la solennità del Patrono principale del luogo o del paese o della città;
[...]

Redazione Sacris Solemniis ha detto...

La Solennità è stata Celebrata con speciale indulto dalla Santa Sede.

Anonimo ha detto...

Ah, si ?

Anonimo ha detto...

Anonimo delle 7.58, solo un non veneziano non conosce che l'indulto della Santa Sede era già stato concesso in passato. Sei di Padova?

Anonimo ha detto...

ah ieri è stato proprio bello fare servizio al Pontificale
by seminarista di Venezia

Anonimo ha detto...

Seminarista delle 10.47 (sempre ammesso che lo sia), che mi dici del tuo rettore? - pro tempore -
Sta bene?

Anonimo ha detto...

Ma la mitria che ha usato ieri il Patriarca era allegata a qualche rivista religiuosa? Mai visto tanto schifo...

E qualcuno spieghi al Cerimoniere che è poco fine concelebrare all'improvviso, mettendosi una stola sulle spalle e via... quando mai si è visto il Cerimoniere Concelebrare??

Anonimo ha detto...

Il cerimoniere è una degna persona ma un po' improvvisato. Lui mette sempre la stola.
Ma che ne sarà del rettore del seminario?

Anonimo ha detto...

Si alla prima, no alla seconda. Ma non ci credo.

Anonimo ha detto...

Può chiarire il suo pensiero, anonimo delle 12.46?

Anonimo ha detto...

Approfitto, carissimi, di allegarvi le parole edificanti del Vescovo di Padova in occasione degli auguri pasquali:

Mi raccomando, seguiteli attraverso il video che trovate qui http://www.youtube.com/watch?v=tjX5hXObfW8


PRIMA PARTE
"Io credo che invece proprio la Quaresima... con questo significato che ha, tsk, di una preparazione però anche di un rinovamento profondo morale e spirituale sia davero molto atinente al nostro tempo solo che... tsk...la cultüra generalle ha perso i riferimenti a... al divino al sopranaturale pensa che la storia è fatta soltanto da noi con... con tüte le contradisioni che ha; e li non ce se ne ese tsk... eeh questo è il grande guaio de de la perdita dela fede che non è più capace di interpretare a la lusce della parola di Dio della scrittura di Gesù Cristo anche li avenimenti che avengono. La fede vèra è questa: non è staccata dala storia dela vita. La fede giudaico cristiana è intrisa di storia e aviene dentro nela storia. Cristo è Dio che si è incarnato in tute le contradizioni dela nostra vita dela nostra storia subendo, tsk, a tutte queste contradizioni, tute queste violense di questo mondo sballiato... tsk. E quindi io oo o ooo 'nvece l'ho visuta proprio in questa luce qui e credo che questa sia la luce vera e 'nvece la Pasqua no è a l'infinito, è un evento che ha vissuto Cristo e che viene atualizato ogi proprio perché 'l Cristo è 'l vivente. Quello che ha operato nella Pasqua a Gerüsalemme è presente dentroeno e cioè è un evento che viene atualizato ed è come una sorgente cioè, tsk, nella Pasqua con la sua crocifissione morte e risurezione, questa è la Pasqua, eco, è 'l pasagio da un mondo sballiato fato di inganno, di menzogna, di disordine, di violenza eeee, di morte e quindi sensa speranza. Ec. Cristo morendo sulla croce, questa è l'interpretazione dlersità, preso su di sé, perché è 'l nuovo Adamo, tusto questo mondo sballiato, tsk, e l'ha fato morire e ha la potensa di una vita nuova. Tsk. E' come la primavera no? L'inverno sembrava che avesse spento la vita, tske poi comincia invece di nuovo il sole eee la natura comincia a ridestarsi di nuovo. Eee c'è sempre stata questa conesione no tra la Pasqua eee la primavera opure anche l'uovo: il pulcino è dentro non si vede però dopo si dischiude e viene fuori la vita nuova. Questa è la Pasqua, no è un sentimento. Però bisogna dire questo: che, tsk, eee Cristo ofre questo dono ma rispeta la libertà de l'uomo, l'uomo può rifiutarlo e alora cosa fa. Tsk. E' li eee secondo me è il groso problema di ogi: non si sa che energia che luce atendere aaa asà eco afidarsi e s e quindi c'è anche una visione di paura, di chiusüra, di pesimismo, di perdita di speranza quindi la Pasqua invesce non no è eee tsk da proietare chisà in quale futuro, è presente ogi ee, e dà a chi ha fede eeeee mm tsk, questo o..otimismo di diremo no eco, di un mondo che eee tsk sta finendo e di un antro mondo che deve essere ricostryuito. Io vedo una grande sfida quindi sta avenendo tuto uu un grande cambiamento qui da noi eco. A io TSK hoo ho grande fidücia perché so che Dio guida la storia ee però questa fidücia dà a noi la forza di un impegno forte, non del pesimismo, de la chiusüra, quello è sballiato. Il cristiano no è qualcuno che si rinchiude in se stesso, che ha paura di afrontare il nuovo perché ha la potenza d d d di Gesù Cristo, del suo spirito. Questa è la Pasqua. Ee creerà un mondo nuovo. Tsk.

Anonimo ha detto...

SECONDA PARTE

http://www.youtube.com/watch?v=tjX5hXObfW8


Naturalmente io ho la mia teoria e queli che vivono in questo mondo sballiato credosntnati a sparire. Va va aa vano avanti le forse spirituali vère a un certo punto, e questo mi dispiace quindi lo dico a tutti ecco: “Gesu Cristo è il futüro, no è a solo il passato. Tskè è il presente, è il futuro. E chi no no oo on lo accollie, mi dispiace tanto, perde a un certo punto la speranza. Il cristiano ha invece la sperà. Perché, n, vede, tsk, la risurezione di Cristo vuol dire che tuto il bene che noi faciamo non va mai perduto... en... viene conservato per l'eternità nela risurezione quindi il cristiano si impegna a fondo, anche se è sconfito, anche seeee... il mondo lo mete in prigione, qua là, no ha paura di questo perché sa che questo trionferà. *slurp*


Giornalista: “Allora proprio alla luce anche di quello che ha appena detto, quali sono i segni di resurrezione che le piacerebbe vedere realizzati in questa Pasqua per la sua comunità?”


Mah, io... eehhh... i segni che vorrei prima di tutto è che ci fosse, tsk, un nuovo impulso di fede, tsk. Cioè il coragio di lassiare quello che è vecchiume, tsk, di di dire alla gente che abbia la fidücia e la speranza nel bene, ma di uscire anche un po' dal relativismo, dal pressapochismo, di giocare la propria vita sul Vangelo, su Gesù Cristo, questi valori, perché tanto li altri non tengono più. Tsk. Eco. Secondo luogo per me, colliere il segno molto bello di questo catecümenato, di questa gente che si afacia ala chiesa e che.. che trova fiducia nela chiesa... co con esperienze spirituali belissime, proprio comoventi. Tsk. E' poco conossiuto questo però è una realtà che sta avenendo soto i nostri ochi tuti i giorni. Terza cosa èeeeh, ennnnnnn... noi abiamo adeso questa grande oportunità di dele nostre comunità che sono provocate e stimolate dall'accolienza di tute queste persone. Tsk. Eee questo tsk ci fa dire co che ala fine quello che è vincente è l'amore, è la carità, non l'egoismo, no il fondare le cose sui soldi. Tsk. Di fati quel mondo lì non tiene e si vede eco: quando lo stato vuol far qualosa perché sa che le che ci sono forze di reazione che on voliono questo cosa fa? Eco uhhhhh, tsk, si afida a coloro che hano invece questo altro spirito. Ehhh per me no è che noi volliamo vantarci, fa parte proprio dela esperienza più profonda cristiana tsk, e mi pare che questo sia 'l 'l grande senso anche dela Pasqua. Cristo ha donato la sua vita per noi. Eco il cristiano è uno che non si fonda sul narcisismo, sul cercare il proprio benessere, su se stesso no, alla fine perde eco, è perdente quelo eco. Questo è il grande dono dela Pasqua, invece eco è l'accolienza, è l'amore, è la relazione con l'altro chiunque sia. Per me quindi è una Pasqua che dà una grande oportunità. Noi tskquello che stiamo ch chiedendo quindi atraverso la Caritas, tsk, a tute le nostre comunità è questo gesto davero pasquale no, di di riconossimento, di accolienza, di un cuore che è capace di accolienza, questo è un segno grande, e questo per me è il futuro anche de l'Europa, non può chiudersi in se stessa o pensare solo ai propri interessi.

Redazione Sacris Solemniis ha detto...

Complimenti all'anonimo delle 12:54 e delle 12:55.

Anonimo ha detto...

Grazie Redazione. Ma hai seguito il video con il testo?

Redazione Sacris Solemniis ha detto...

Lavoro perfetto!

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