Uno sguardo veneto sulla Liturgia, musica e arte sacra, le attualità romane e le novità dalle terre della Serenissima.
Sul solco della continuità alla luce della Tradizione.

Scacco matto (pretesco) a Sua Santità?


Ci segnalano che a pagina 26 de Il Mattino di Padova dello scorso martedì, un certo Signor Giuseppe, indispettito, lamenta una certa "disattenzione" nella Parrocchia della Sacra Famiglia in Padova: il Parroco ha organizzato la Messa di prima Comunione proprio nella Domenica in cui il Papa Celebrerà fastosamente al Parco San Giuliano in Mestre, per i devoti di tutte le Diocesi del Triveneto. L'ennesimo caso, visto che non saranno pochi i fedeli che scocciati, si ritroveranno a dover rinunciare alla Messa presieduta dal Vicario di Cristo per recarsi in parrocchia per qualche Liturgia comunitaria, che "casualmente" il Curato ha fissato in concomitanza della papale Celebrazione. E' chiaro che la venuta del Santo Padre nel Triveneto per certi sacerdoti non scatenerà entusiasmi infrenabili, anche dopo le recenti prime pagine dei quotidiani locali, che come  sorta di scoop, riportavano i presunti costi della visita papale. Che in Veneto vi sia una corrente di preti anticlericali? A qualche serenissimo sacerdote il Benedetto XVI non va a genio e qualcuno trova anche il tempo di dichiararlo con gran sincerità... esemplare il caso natalizio (e tutto padovano) del Parroco di Ca' Onorai che sul bollettino parrocchiale scrisse di sentirsi in dovere di richiamare  "suo nonno", il Papa circa i fasti delle Celebrazioni natalizie. Riportiamo di seguito (l'inquietante) scritto, ancora disponibile sul sito parrocchiale:
Scrivo questo articolo, perché il giorno di Natale ho visto una scena in televisione che mi ha lasciato a bocca aperta. Il Papa dopo la S. Messa di mezzanotte si è inginocchiato davanti al bambino Gesù appena deposto nella mangiatoia.
Era collegato in mondovisione quindi tutti hanno visto com’era vestito il Santo Padre. Aveva un mantello con un’apertura alare di 7-8 metri, tutto in raso e damasco d’orato,
una mitria con gemme e diamanti di tutte le grandezze incastonate, il pallio con spilloni in oro, casula rifinita con bordi in oro che richiamavano i disegni del mantello, càmice ricamato, anello d’oro, scarpe luccicanti in tinta con i paramenti. . . senza esagerare credo che difficilmente Alessandro Magno, Cesare Ottaviano Augusto, lo Zar Pietro il Grande, Napoleone o la regina d’Inghilterra siano riusciti a raggiungere uno sfarzo del genere! Il giorno di Natale, la scena era veramente imbarazzante: un vecchio Papa vestito da Dio, di fronte a Dio, vestito da bambino piccolo, povero e nudo.
Io sono un prete e vi assicuro che amo la Chiesa come mia Madre, il Vescovo come mio padre e il Papa come se fosse mio nonno, ma se mio nonno fa qualcosa di strano ho il dovere di dirglielo.
Che cosa sta succedendo nella Chiesa? Cosa stanno facendo a Roma? Perché il Papa si veste con il guardaroba di cinquanta, cento, duecento anni fa e per le celebrazioni in S. Pietro si fa costruire un trono alto 5 metri? Perché, mentre in tutto il mondo si parla inglese, la grande novità liturgica della Chiesa è la Messa in latino? Come mai, qualche mese fa i vescovi italiani si sono trovati per trattare il tema della Parola di Dio e come conclusione del Sinodo, hanno concesso anche alle donne il ministero del “Lettorato”, cioè, finalmente, anche loro possono leggere ufficialmente in chiesa!! Senza accorgersi che le donne leggono in chiesa da duemila anni, da quando esiste la Chiesa! Confesso il mio disagio guardando la gerarchia ecclesiastica “ferma” e “pesante”, mentre la realtà sociale e pastorale delle nostre parrocchie corre e cambia in continuazione.
Sinceramente, quando vedo il Papa che va in Piazza S. Pietro con il “Camauro” rosso bordato di ermellino bianco, in testa, non so se ridere o piangere e mi chiedo come può, un Papa che sceglie di vestirsi così, darmi dei consigli o suggerirmi delle linee efficaci, per trattare i miei ragazzi, le mie famiglie, la mia comunità parrocchiale? Mah! Per fortuna Dio esiste, e la Chiesa è sua! Un Dio che si fa piccolo, povero e nudo, con un messaggio che supera tutto e tutti e ci dice che Lui è l’Emmanuele il Dio con noi. Ultimo con gli ultimi, sofferente con chi soffre, coraggioso di fronte alle difficoltà e alla morte. Non so che cosa abbia detto Gesù Bambino al Papa, quando l’ha visto arrivare vestito in quel modo, il giorno di Natale, sono sicuro che gli avrà suggerito parole illuminanti e utili per il suo ministero, quelle stesse parole che anch’io chiedo sempre a voi, al Papa e a Gesù Cristo.

don Matteo

 immagine da g.immage

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Tutte le ragioni non ci sono, ma nemmeno tutti i torti!

Anonimo ha detto...

Ma per carità... se il papa si veste come secoli fa, Don Matteo scrive come nel 1968.

Anonimo ha detto...

sempre le solite polemiche.....sono disgustato...

Caterina63 ha detto...

- il trono di cui parla don Matteo non è nuovo, non se l'è fatto costruire... è di Leone XIII, perchè tenerlo nel museo e non usarlo?
- circa la Lettura in Chiesa delle Donne, don Matteo fa confusione.... qualcuno, al Sinodo, voleva che le donne leggessero anche il Vangelo, il Papa ha detto NO!
- è vero che la realtà sociale delle parrocchie sta cambiando, ma don Matteo dimentica di dirci: "PER ANDARE DOVE?" e in quele modo?

Quanto agli "sfarzi" siamo al solito moralismo da 4 soldi di sessantottina memoria, don Matteo pare sia rimasto indietro: nomina Gesù Cristo e lo descrive semplicemente come un pezzente, o tale lo vorrebbe vedere, dimenticando che uno dei Magi gli portò L'ORO in dono e Maria non lo respinse...dimenticando che Cristo E' RE e come tale il suo Vicario in terra lo rappresenta negli ORNAMENTI e non sfarzi....Il Cristo RE PERCHE' VINCITORE e al quale appartengono TUTTI GLI ORNAMENTI dell'Universo intero....

Don Matteo non sa neppure riconoscere Paramenti antichi come la Mitria usata a Natale e che era di Pio IX, regalata dai Cattolici al Papa per la proclamazione del Dogma dell'Immacolata....perchè tenerla in un museo? tanto meglio USARLA....

Mi chiedo se don Matteo usa la macchina per spostarsi, si veste e porta le scarpe, perchè a questo punto, per essere coerente, dovrebbe andare in giro vestito con pelle di caprone, scalzo e a piedi....

Le casule meno costose, ad uso dei parroci, costano dai mille euro in su.... chie gliele ha pagate a don Matteo? oppure devo pensare che quando lui celebra la Messa resta in mutande per evitare ogni sfarzo ed ogni ORNAMENTO?

quindi il suo.... è un problema di ORNAMENTI COSTOSI oppure una allergia AL SENSO DEL SACRO?
nel secondo caso, il don Matteo, dovrebbe comprendere che i PARAMENTI SACRI vengono usati perfino da tutte le religioni, non vedo perchè il VICARIO DI CRISTO debba essere l'unico a vestire da pezzente....

Simone Veronese ha detto...

Brava Caterina!

Anonimo ha detto...

Dai,su!Non si tratta di quantità ma di modalità.Chi dice niente che il Papa si vesta "super"... va benissimo. E' lo stile che manca, ma manca proprio! Ognuno deve vestire secondo il proprio portamento e questo c'è o meno, uno non se lo può dare. Benedetto ha sbagliato il suo,ma non ci si deve stupire, è tipico degli intellettuali non avere un un buon rapporto con la propria immagine.

Anonimo ha detto...

La solita pretaglia marxista, quella che ha rovinato la chiesa col consenso e anzi l'iniziativa dei vescovi e dei cardinali.

Per fortuna che c'è questo Papa, e grazie a Dio anche blog che riportano della gloriosa Tradizione come questo. Ho letto cose molto becere e discutibili in Cattoliciromani.com, lì hanno tutti la puzza sotto il naso.

Tommaso Farina ha detto...

Mantello "d'orato"? Licenza poetica del nostro sacerdote? O pauperismo linguistico oltre che concettuale?

Caterina63 ha detto...

All'anonimo del 2 aprile delle ore 12,38.... chiedo se la sua è ironia....spero proprio di si ^__^

se così non fosse, come potrebbe sembrare leggendo, va rammentato che anche il vestire nella Liturgia non è affatto appannaggio dei propri "stili", di mode o di personali acconciature.... lo STILE liturgico della Chiesa è nato con la Chiesa stessa, ed ogni accessorio, perfino il manipolo, conserva il suo significato, perfino il cingolo...
dire pertanto come dice l'anonimo:

"Ognuno deve vestire secondo il proprio portamento e questo c'è o meno, uno non se lo può dare."

è di per se incoerente e contraddittorio....se un sacerdote potesse " vestire secondo il proprio portamento"... è contraddittorio ed incoerente concludere che: " uno non se lo può dare.".... semplicemente perchè abbiamo UN UNICO SACERDOZIO, UNA SOLA LITURGIA, UN SOLO CULTO A DIO.... il sacerdote, nel vestirsi per la propria liturgia, non deve mettere in risalto il suo proprio "portamento".... egli "deve sparire" per lasciare spazio A L'UNICO SACERDOTE... i paramenti liturgici servono anche a VELARE QUESTO MISTERO....

Anonimo ha detto...

Parlavo d stile. Se si nota l'abito prima della persona non c'è eleganza - a Benedetto questo capita - e pertanto ci si espone a critica (giusta o sbagliata che sia). Di Giovanni Paolo nessuno notava o criticava l'abito. Quando arrivava, arrivava il Papa, punto e basta. Quanto si esprimono concetti come "una sola liturgia" e "lo stile liturgico della Chiesa è nato con la Chiesa stessa" non si dicono cose sensate, ne dottrinalmente ne storicamente. Ma d'altro canto, nessuno di voi, nati a Concilio già imperante, ricorda, ne vuole o può convenire che nulla dell'antica liturgia è rimasto nel revival benedettino in corso; solo i pizzi e gli ori, non certo la pietà e la devozione, tanto più assenti quanto forzatamente espressi.

Anonimo ha detto...

Benedetto non ha eleganza? Torniamo ai tempi di Paolo VI! Che eleganza la pauper-semplicitas! Per il povero Giovanni Paolo II nessuno criticava l'abito perchè era infermo. Ma ora che ci penso qualcuno criticava comunque, soprattutto quando indossò il mantello da night club all'apertura della Porta Santa nel 2000.

La cattivissima abitudine di fare merletti e ori del revival benedettiano è forse stata scatenata da anni di bestialità da altare. Speriamo che con gli anni si ritorni ad un certo equilibrio.

Anonimo ha detto...

Certo, Benedetto non ha eleganza ! Non l'ha perchè non è latino, ha un rapporto difficoltoso con il suo corpo, è un intellettuale, e per di più preoccupato di averla quest'eleganza che molti confondono per pomposità, e Lui pure. Nessuno gliene fa una colpa, per carità ! Ma non andiamo ad accumular credito dove credito non c'è. Poi, per me e per altri va benissimo lo stesso, il Papa inelegante, chi dice niente ! Tuttavia Egli non riesce a dissimulare quanto il vestire tipico dei Pontefici del suo vissuto infantile e giovanile gli infonda sicurezza e autostima. Per Benedetto è l'abito che fa il monaco, e gli da benessere e tranquillità. E va bene così ! Tutto il resto, nuova riforma liturgica, ricupero del sacro, ritorno alla liturgia sempiterna della Chiesa etc. sono altra cosa, che nulla ha a che fare con il modo di vestire del sedicesimo Benedetto.

Anonimo ha detto...

Ma stiamo parlando del Papa attuale o del Papa del film di Nanni Moretti? Perchè l'attenta analisi profuma di para-psicologia da quattro soldi, e se mi permette, Benedetto decimosesto non è Papa che merita roba squattrinata. Non lo misurerei sulle scarpette rosse e i velluti, ma sulle Encicliche, i libri, la semplicità. E se poi vogliamo parlare dell'infanzia del nostro Ratzinger, difficilmente possiamo affermare che secondo il Sommo Pontefice l'abito faccia il monaco visto che da mitrato compreso girava in giacca e cravatta. Contro le SIRIANE stringate!

Anonimo ha detto...

No,non permetto,come non permetto a nessuno di male interpretare quanto dico. Benedetto merita ? Chi puo dire cosa ... certo non io detrarrò qualcosa al pio Giuseppe ! Faccia quel che vuole, si metta pure ciò che meglio crede adatto per lui, non sono questi i maggiori tra i suoi problemi.I suoi cagnolini da guardia abbaieranno sempre contro i postini, qualsiasi notizia portino !

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