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Vetri muranesi per la Messa a Parco San Giuliano



 I mastri vetrai di Murano, sotto l'egida del Consorzio Promovetro Murano, hanno realizzato 60 calici, 60 patene, due piattini, una brocca, un piatto e due ampolle, tutti in vetro soffiato e in foglia d'oro che verranno utilizzati per la Messa che Benedetto XVI presiederà domenica 8 maggio nel Parco San Giuliano di Mestre. E' la prima volta che l'arte muranese entra a far parte di una celebrazione di tale pregio, alla presenza del Papa, comportando la trasformazione di oggetti liturgici che di norma sono in metallo, in opere d'arte in vetro artistico. "Questo omaggio, frutto di mesi di intenso lavoro e di rapporti del Consorzio Promovetro Murano con la curia patriarcale di Venezia, è un'occasione straordinaria che - spiega Gianfranco Albertini, Presidente del Consorzio Promovetro - ha portato al coinvolgimento di tutta l'isola, dalle istituzioni, alle associazioni e alle maestranze tutte; un'occasione per essere presenti con un nostro prestigioso contributo ad un evento di importanza magistrale per Venlezia". "La visita del Santo Padre - conclude - ci riempie di orgoglio e abbiamo voluto con tutte le nostre forze, assieme a Confartigianato e Confindustria Venezia, che il marchio Vetro Artistico Murano fosse presente con gli oggetti della celebrazione eucaristica". La produzione vetraria dell'isola, caratterizzata dal Marchio regionale Vetro Artistico Murano, unica tutela legalmente riconosciuta che identifica la produzione d'eccellenza muranese, rappresenta una delle più importanti realtà produttive del Made in Italy. 

Da Ansa via La Vigna del Signore.
immagine da g.immage.

21 commenti:

Anonimo ha detto...

329. A giudizio della Conferenza Episcopale, con atti riconosciuti dalla Sede Apostolica, i vasi sacri possono essere fatti anche con altre materie solide e nobili, secondo la comune valutazione di ogni regione, per es. ebano o altri legni più duri, purché siano materie adatte all'uso sacro. In questo caso siano da preferire sempre materie che non si spezzino o si rovinino facilmente. Questo vale per tutti i vasi che sono destinati a custodire le ostie, come la patena, la pisside, la teca, l'ostensorio e altri vasi analoghi.

Anonimo ha detto...

Eeeee quindi ...?

Anonimo ha detto...

ripeto:
"siano da preferire sempre materie che non si spezzino o si rovinino facilmente"

e se non fosse ancora chiaro lo esplicito:
il vetro è un materiale fragine quindi inadatto ai vasi sacri.

Anonimo ha detto...

E da quando in qua il vetro si spezza o si rovina facilmente ? Certo, con mani di pastafrolla, tutto cade a terra e si rompe ! No, la citata nota non comprende il vetro. Ricordo che il tesoro di San Marco è pieno di fantastici, antichissimi calici in vetro, da sempre usati per la sinassi eucaristica. E' una tradizione veneta, nobile, antica, accreditata e mai smentita.

pietro ha detto...

Si possono usare calici di vetro, sì una volta ogni tanto, ma non tutti i giorni, poiché c'è il rischio che si rompi, e se si rompe, il Sangue di Gesù Cristo si spargerebbe su corporale e tovaglia, quindi non è consigliabile. Un calice deve essere di metallo duro con all'interno doratura, in modo che il Sangue non entri all'interno. Queste sono le normative. Una volta sia i corporali e i purificatoi prima di essere lavati, erano prima prelavati da un sacerdote o diacono e se un'Ostia per caso cadeva per terra era il Sacerdote che subito provvedeva a lavare con acqua benedetta il punto in cui era caduta. Quindi se i vetrai di Murano vogliono regalare al PAPA patena e calice di vetro, ben vengano, però senz'altro dopo averli usati una volta è bene riporli in archivio o museo.

Anonimo ha detto...

La normativa non parla di metallo ma di materia, quindi l'uso del metallo non è imposto ne consigliato da normativa alcuna. Se qualcuno pensa di poter facilmente rompere un calice di vetro allora è bene che non si accosti all'altare perchè potrebbe fare danni con qualsiasi materiale usi. Le vostre adorate norme ... il calice di vetro non "si" rompe certamente da solo ma "viene" rotto da chiunque sia incapace di gestirlo, e se un prete è tanto impedito e giunge a tanto, c'è da temere che possa rovesciare qualunque calice, fosse pure di metallo, e il suo Santo Contenuto, oppure sbrodolarsi addosso il Prezioso Sangue nell'atto di assumerlo ... !

pietro ha detto...

Caro amico devi sapere che nella normativa non figura il vetro, anzi è sconsigliato, poiché non siamo al ristorante e un calice o una patena se usati devono durare nel tempo. Se poi i mastri vetrai di Murano vogliono regalare al PAPA tali oggetti per la celebrazione, ben vengano, ma saranno usati solo quella volta e poi messi in archivio. Vorrei vedere io come si troverebbe un sacerdote a celebrare tutti i giorni con patena e calice di vetro. Circa lo sbrodolamento tutti i sacerdoti hanno un purificatoio sull'altare e sanno come e quando usarlo. allez ciao.

Anonimo ha detto...

Gli antichi e bellissimi calici del tesoro marciano non sono certo roba da ristorante. Non è vero che il vetro sia sconsigliato, quindi non si passi per normativa opinioni che sono del tutto personali e controvertibili. Per quanto riguarda la durata nel tempo, il vetro è molto più duraturo del metallo, come appunto chiaramente dimosrano gli antichissimi vasi marciani, non è permeabile, non è facilmente frangibile e può essere dorato benissimo. Conosco sacerdoti che celebrano da venticinque anni con calice e patena in vetro - tra l'altro molto più costosi che non se fossero in oro - e sono i medesimi vasi sacri della loro ordinazione presbiterale di un quarto di secolo fa. Si eviti di difendere le reverende mani di pastafrolla adducendo motivi di "oggettività" normativa. Più storia e meno supponenza ... !

pietro ha detto...

Vorrei vedere se Lei di mestiere facesse il sagrestano, e dover armeggiare tutte le mattine con calici e patene di vetro che fine farebbe, anche la più brava massaia ha difficoltà, quando deve lavare calici di cristalli, e i servizi non sono eterni e quasi tutti nel tempo sono privi si diverse unità, quindi è meglio un calice o una patena d'oro, d'argento o di altro materiale dorato che di vetro. Capisco Lei non ha mai lavorato in sagrestia. allez ciao.

Anonimo ha detto...

Aaaah ... adesso andiamo meglio ! Lasciata l'impercorribile strada dello sbandieramento delle auliche norme che non esistono, eccoci ridotti all'apologia delle mani di pastafrolla, con scivolamento su prassi di economia domestica ... ebbene mal ve ne incolse ! Lo scrivente ha gestito per anni arredi e sacrestie, in parrochie dotate di ogni tipo di calice, vetro compreso, e nulla mai è andato rotto, o caduto a terra, o ammaccato ... ed erano tempi non sospetti di parroci di granitica severità ! Quindi, diamo le giuste proporzioni alle cose e diciamo che non è colpa dei materiali ma della stupidità delle persone. Sempre l'italico vizietto di dare colpa ad altro e mai a se stessi ... !

pietro ha detto...

Carissimo, forse tu hai una vetreria, vorrei vedere se ora tutti i sacerdoti usassero patene e calici di vetro che bel casino succederebbe. Caro amico tu non vuoi ammetterlo, ma lo sai benissimo che patene e calici di vetro non vanno bene, prova a chiederlo al tuo parroco, se no dovremo mettere una lavastoviglie in sagrestia. Allez ciao.

Anonimo ha detto...

Patene e calici in vetro vanno benissimo, io non ho una vetreria, casino i preti lo fanno lo stesso così come sono, anche senza vetro, il mio parroco è appunto il sacerdote, di cui pocanzi dicevo, che da venticinque anni usa un bellissimo calice in vetro e nelle nostre sacrestie venete, sciatte e sporche come sono una lavastoviglie ci starebbe preprio bene ... buon vetro a tutti !

pietro ha detto...

Allora, carissimo datti da fare, e come sagrestano fatti rispettare e tieni pulita e lucida la Sagrestia e se c'é da dare una tiratina di orecchi ai preti fallo pure. Vorrei che il calice del tuo Parroco non si spezzasse mai, ma c'è sempre una prima volta, quindi regalagli tu un calice e una patena in metallo dorato, è più conveniente e sicuro. Allez ciao.

Anonimo ha detto...

Invece che patene e calici in vetro,i quali non sono previsti per la liturgia in quanto materiale fragile, sarebbe stato meglio che i maestri vetrai avessero realizzato i candelieri pewr la celebrazione.

pietro ha detto...

Non so che Anonimo sei, ma credo che non sei il precedente, comunque è bene mettere almeno il nome così si sa con chi dialogare. Hai centrato l'obbiettivo dicendo che i mastri vetrai avrebbero fatto meglio se avessero realizzato i candelieri per la celebrazione, io ci aggiungo anche il Crocefisso d'altare. Allez ciao.

Anonimo ha detto...

sono l'anoniumo del primo e terzo messaggio, volete la norma esplicita riguardo al vetro e ai materiali facilmente frangibili? Eccovela:

ISTRUZIONE REDEMPTIONIS SACRAMENTUM

117. I vasi sacri destinati ad accogliere il Corpo e il Sangue del Signore, siano rigorosamente foggiati a norma di tradizione e dei libri liturgici . È data facoltà alle Conferenze dei Vescovi di stabilire, con la conferma della Santa Sede, se sia opportuno che i vasi sacri siano fabbricati anche con altri materiali solidi. Tuttavia, si richiede strettamente che tali materiali siano davvero nobili secondo il comune giudizio di ciascuna regione , di modo che con il loro uso si renda onore al Signore e si eviti completamente il rischio di sminuire agli occhi dei fedeli la dottrina della presenza reale di Cristo nelle specie eucaristiche. È pertanto riprovevole qualunque uso, per il quale ci si serva nella celebrazione della Messa di vasi comuni o piuttosto scadenti quanto alla qualità o privi di qualsiasi valore artistico, ovvero di semplici cestini o altri vasi in vetro, argilla, creta o altro materiale facilmente frangibile. Ciò vale anche per i metalli e altri materiali facili ad alterarsi.

Anonimo ha detto...

Moeghea, betoneghe!

Anonimo ha detto...

Ecco, abbiamo scoperto l'acqua calda ! L'istruzione non parla di vetro ma di "vasi comuni o piuttosto scadenti ... " etc. inerendo la frangibilità del vetro, come pure dell'argilla o creta solo ed esclusivamente al loro basso valore artistico e fattuale, criterio che vale anche per i vesi in metallo, fino a prova contraria, che se mal fatti o troppo sottili sono ugualmente frangibili, deperibili o pericolosi e certamente altrettanto facili ad alterarsi. E poichè il vetro, a giudizio della regione ecclesiastica triveneta, per sua ininterrotta e mai smentita nonchè secolare tradizione è materia assai nobile, ecco che non si vede alcun impedimento a che - come già fatto - a Venezia e nel Veneto si usino Vasi Sacri in vetro. Se a qualcuno da fastidio che in Veneto vi siano altre, antiche e nobili tradizione liturgighe, difforme dall'uso comune, ebbene, si arrenda di fronte ai fatti e alla Storia. Va' a vedere che adesso per essere veri cattolici ci si debba adattare alle pratiche da carabattolaro amante della latta tanto in voga presso piccole menti limitate ... ancorchè assurte ad importanti uffici !

Anonimo ha detto...

Vetrofobi ! Leggetevi la discussione ad hoc su Cattolici Romani e chiaritevi le idee ...

Anonimo ha detto...

Letta.
Condivido decisamente l'interpretazione più restrittiva dell'istruzione del 2004 che ho trovato sul forum Cattolici Romani.
Poi posso anche dire che il vetro di Murano è molto meglio delle scodelle di terracotta o di legno (è decisamente più bello e non è poroso), ma è comunque una classifica tra cose inadatte.

PS ho trovato con google la foto di un calice del tesoro di S. Marco: sembra che la coppa sia piena di crepe (Non si capisce bene se sia di vetro o di alabastro).

pietro ha detto...

"se a qualcuno da fastidio che in Veneto vi siano altre,antiche e nobili tradizioni liturgiche, difforme dall'uso comune, ebbene si arrenda di fronte ai fatti e alla Storia......" Scusa ANONIMO, il tuo discorso non vuol proprio dire niente. A me tutto ciò non da fastidio, ma è bene sapere ciò che è lecito e ciò che non lo è. Che poi in certe ricorrenze o festività speciali si usino calici e patene di vetro non sono contrario. Nel Rito Extra Ordinario della Messa (Alias Tridentina) l'Ostia sta direttamente sul Corporale e la Patena sta infilata di fianco sotto il Corporale, quindi quando il Sacerdote la spezza per metterne un pezzo nel calice, qualche pezzo può cadere sul Corporale e per raccoglierla è più sicuro e pratico una Patena di metallo. Certo se si da del passa là a tutto, allora non discutiamone.

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